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San Francesco in città – Un bassorilievo sul frontale del Duomo

ALESSANDRIA RACCONTA – Nella “Vita secunda S. FrancisciTommaso da Celano conferma che nel corso di un viaggio verso la Spagna, compiuto intorno agli anni dieci del XIII secolo, San Francesco d’Assisi abbia fatto sosta ad Alessandria.

A testimonianza di questo passaggio, a cui è probabilmente legato l’inizio della presenza dei Frati Minori nella nostra città, sono fioriti alcuni racconti popolari che lo vedono protagonista. Si narra, infatti, che un notabile cittadino, desideroso di ospitare il sant’uomo, abbia ordinato di preparare in suo onore un cappone di sette anni. Per dovere di cortesia, Francesco è così costretto a soprassedere alla regola della frugalità. Alla mensa si presenta anche un falso mendicante (in realtà un seguace di una setta eretica che proibisce il consumo di carne) e San Francesco gli fa subito dono della sua parte di cappone. Il giorno seguente, mentre il frate sta esortando i fedeli alla povertà cristiana, il finto accattone lo accusa apertamente di ipocrisia mostrando il ghiotto cibo che ha appositamente conservato. Nel frattempo, però, il pollo si è tramutato in pesce, lasciando l’eretico in balia dello scherno della folla.

Un altro episodio, sicuramente più noto, ricorda come in quel periodo nei pressi della città di Alessandria esistesse una fitta boscaglia, rifugio sicuro per diversi animali selvatici, tra cui una feroce lupa che divora soprattutto fanciulli. Gli alessandrini chiedono aiuto al frate di Assisi, che miracolosamente ammansisce la fiera, la quale, diventata domestica, da quel momento si fa persino montare in groppa dai bambini. Questo racconto, che richiama il fioretto del lupo di Gubbio, è strato tramandato anche attraverso un bassorilievo raffigurante la scena della lupa, a suo tempo collocato sopra la porta d’entrata del campanile del vecchio duomo e ora incastonato sul frontale della nostra Cattedrale.

Mauro Remotti

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