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Qualcosa cambierà dopo il voto

REFERENDUM – L’informazione è fondamentale

Fra poco più di una settimana si andrà a votare per il referendum relativo alle sostanziali modifiche al testo costituzionale proposte dal governo Renzi, volte soprattutto a superare il nostro sistema, cosiddetto di bicameralismo perfetto.

Tutti abbiamo un’opinione in proposito, ma non è ovviamente questa la sede per esporre tesi o, peggio, fare propaganda a favore del sì o del no. Solo per dovere di cronaca, rilevo che al momento i sondaggi darebbero quest’ultimo largamente favorito, ma da un pezzo abbiamo capito che i sondaggi in materia elettorale lascino spesso il tempo che trovano.

Più interessante sarebbe poter fare qualche previsione in merito alle conseguenze che una vittoria dell’uno o dell’altro schieramento potrebbe comportare. Mentre è piuttosto banale prevedere che la vittoria del sì, con la conseguente approvazione definitiva delle modifiche al testo costituzionale, a livello governativo lascerebbe le cose esattamente come stanno sino alla fine della legislatura  (salvo forse, azzardo, un modesto rimpasto nella compagine, stanti anche i malumori che parrebbero serpeggiare all’interno della maggioranza), più difficile è fare ipotesi nel caso contrario. Probabile, soprattutto nel caso che che il no vinca a larga maggioranza, un governo tecnico o di scopo, che approvi, si spera in tempi brevi, una nuova legge elettorale al posto di quella attuale, che sembrerebbe non andare bene a nessuno (magari, oserei proporre, un maggioritario “migliorato”), per andare in un secondo tempo a nuove elezioni, che lascino spazio a un governo in grado di prendere finalmente e saldamente la barra della nostra navicella in tempesta.

In una democrazia l’unico modo che i cittadini hanno per esprimere il proprio parere è quello di esercitare responsabilmente il diritto di voto.

Questa volta, lo si è capito anche dai toni molto accesi usati durante l’interminabile campagna elettorale, la posta in gioco è importante, ed è questa l’occasione di esprimersi su un cambiamento che penso possa essere epocale.

Cambiamento che, si badi bene, si verificherà comunque, sia che prevalga uno schieramento sia che prevalga l’altro. Ai posteri poi stabilire, con il senno di poi, quale sarebbe stata la soluzione migliore.

Gian Luca Lamborizio

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