La storia della Festa Popolare dell’Azione Cattolica diocesana è una storia che molti alessandrini conoscono, ma qualcuno, come l’architetto Luigi Visconti, la conosce più di altri e ha voluto raccontarcela ripercorrendo i ricordi di una vita. Prima dell’inaugurazione della casa Maria Nivis di Torgnon, la festa si svolgeva a Oropa Bagni, «vicino alla sorgente di acqua che veniva giù dalla montagna», presso l’albergo che l’allora Vescovo Mons. Gagnor volle acquistare e dove i seminaristi trascorrevano le vacanze. Era il 1963. «La festa si faceva nel periodo delle ferie – ci spiega Visconti – si andava a Oropa perché la gente, una volta, non era solita andare in vacanza come adesso: mia mamma e mio papà, l’unico giorno che trascorrevano in montagna, era in occasione della Festa Popolare. Si arrivava al mattino in pullman, ci si recava al Santuario per la S. Messa e poi si tornava a Oropa Bagni pranzare insieme. Il Comm. Arnoldi, ideatore della festa e presidente di Ac, faceva cuocere la pastasciutta al ragù che mangiavamo nel nostro piatto di plastica…
Poi c’era il formaggio che il Commendatore portava dal suo negozio di Alessandria in piazza Turati…Pranzavamo seduti sull’erba, dove c’era un po’ di piano, ognuno al proprio posto». Dopo pranzo, come ricorda l’architetto, c’era il momento più bello: «Facevamo il teatro. Molti di noi partecipavano alle farse: Arnoldi, che era un capocomico molto brillante, intratteneva e faceva ridere». Visconti sorride ritornando con la mente a quella festa in cui inscenarono “L’ufficio sfoghi”, quando Arnoldi approfittò della commedia per lamentarsi con Venturelli, uno dei “capi-pullman” che si addormentò rischiando di non arrivare in tempo per la farsa in cui recitava una parte […]. (Fine prima parte)
Paola Bianchi