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Benedetto XV e la pace che si fa attendere

L’Ordine n° 20 del 18 maggio 1917 controbatte ferocemente gli attacchi che la stampa laica liberale stila contro il clero e apre col titolo RIPUGNANTE! – “Ripugnanza, disprezzo, sdegno sono i sentimenti eccitati in noi da un altissimo esponente dello spettacolo, cui ci fanno assistere di quando in quando certi liberali di maniera antiquata, tipo Corriere Della Sera, dalle forme tenacemente anticlericali a qualunque costo.

Dissimulazione, silenzio interessato, se non aperta complicità di principi e di setta coi fornitori ladri, assassini dei poveri soldati, cogli sciagurati che ci procurarono la fatale discesa austriaca dal Trentino. Perisca l’Italia, purché non si dia tregua al Prete.”

E si rincara con PERFIDIA! – “In seguito all’esternazione di Sua Santità Papa Bene- detto XV in cui esprime il suo rincrescimento di padre amoroso perché i Governanti d’Europa tardano a scendere in trattative di pace”: Il solito Corriere della Sera vuol fare più rumore per sembrare quello che dà le legnate e non quello che le riceve; perciò ribatte in quattro punti per una intera colonna l’avversa tesi.

La Nostra Guerra! – L’attività di bombardamento aereo, in questa metà di maggio, continua da ambo le parti, mentre l’attività di terra italiana sulla riva sinistra dell’Isonzo da Plava alla stretta di Salcano, ha espugnato munitissime posizioni ed inviato prigionieri ai campi di concentramento. Sul mare, favoriti dalla notte, una otta nemica con alcuni incrociatori, all’alba del 15 avvistò un nostro convoglio e nel combattimento vennero a ondate una nostra silurante , un piroscafo e alcune barche da pesca adibite al servizio di pattuglia.
Sugli altri fronti i franco-inglesi continuano ad infrangere la resistenza tedesca nello scacchiere occidentale; in Macedonia gli Alleati di concerto fanno indietreggiare le linee nemiche, mentre la Russia, nel suo vastissimo fronte, non riesce a schierare forze su cienti ad impegnare più divisioni austro-tedesche.

Carlo Re 

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