L’articolo di Avvenire pubblicato mercoledì non poteva che essere dedicato all’incendio di Parigi. Perché Parigi è Notre Dame, come Milano è il Duomo e Barcellona è la Sagrada, anche se, sempre più spesso, quando si cita una città e il suo genius loci, i media parlano di altro. Sovente per esempio sono citati luoghi dove il cibo è al centro, mentre Nomisma avverte il pericolo “bolla” per i troppi ristoranti, bar e take away che stanno aprendo nelle città dove invece chiudono i negozi al dettaglio. Cambiano pure gli skyline delle città, dove attorno ai grattacieli dedicati agli uffici e al lavoro, si vedono locali dedicati al cibo. Persino le agenzie del lavoro interinale confermano che i posti di lavoro richiesti per l’estate sono nel campo del turismo, della ristorazione e dei negozi a indicare che la bolla non è ancora scoppiata. Eppure bisognerebbe analizzare questo fenomeno e scoprire anche il perché Milano è il Duomo, nonostante il risotto giallo; Barcellona è la Sagrada, pur con la paella mentre Parigi resta sempre e comunque Notre Dame.
Paolo Massobrio