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Una Stagione per valorizzare il territorio

I concerti sugli organi storici nella nostra provincia

Nella parrocchia del Suffragio, domenica 18 ottobre, con il concerto “Europe-75” di Daniela Scavio, si è conclusa la quarantunesima Stagione internazionale di concerti sugli organi storici. Insignita nel 2013 della medaglia del presidente della repubblica e del prestigioso “effe label” (2015 e 2017), questa kermesse è stata ideata nel lontano 1978 nelle sedi artisticamente più rappresentative della provincia di Alessandria: gli strumenti antichi presenti sul territorio non erano affatto conosciuti, nemmeno dagli appassionati di musica, e non si pensava assolutamente che fossero in grado di essere impiegati per concerti.

L’intento è quello di valorizzare chiese, oratori e complessi monumentali della provincia di Alessandria, cercando di avvicinare un pubblica più vasto possibile alla musica. Rispetto ai soli cinque appuntamenti della prima edizione la Stagione è cresciuta, grazie al progresso della cultura organaria e organistica. In questo è stata anche determinante la crescita dei restauri del patrimonio monumentale: a fronte dei cinque strumenti del 1978 le operazioni di ripristino si sono allargate a macchia d’olio. A crescere sono state anche le sinergie con il territorio. In primo con le soprintendenze di archeologia, belle arti e paesaggio, per cercare di “premiare” quelle comunità che hanno voluto provvedere al restauro di uno strumento storico. Altre durature sinergie si sono create con enti territoriali fra i quali la Regione, la Provincia di Alessandria, i Comuni ospitanti e le parrocchie coinvolte, con altre associazioni fra cui in modo speciale l’associazione “Paolo Perduca” e il Conservatorio “A. Vivaldi”.

«La lunghissima tradizione, l’alta qualità degli artisti invitati, la scelta di strumenti irreprensibilmente restaurati, spesso collocati in sedi di grande interesse storico e artistico, non di rado oggetto di intervento finanziario della Compagnia, hanno creato affezione tra il pubblico, grazie anche all’aver saputo creare la consapevolezza, specialmente nei più piccoli paesi, di possedere un invidiabile bene culturale» dichiara Letizia Romiti, presidente dell’associazione “Amici dell’Organo”, che ogni anno realizza una nuova Stagione internazionale.

«Se la nuova emergenza legata al Covid ce lo consentirà il prossimo anno saranno reinvitati tutti gli artisti stranieri che erano già stati contattati per il 2020 e che poi per un motivo o per un altro hanno dovuto restare a casa. Speriamo anche di poter reimpiegare gruppi numerosi, e di dar luogo così anche a produzioni artistiche di un certo impegno come già successo per tutte le passate edizioni: concerti con orchestre, cori e gruppi da camera» aggiunge Romiti.

Ma non è tutto. Perché tra gli obiettivi principali dell’associazione, un ruolo di primo piano dovrebbe rivestire il versante della didattica, con lezioni-concerto mirate a far toccare con mano agli spettatori come si usa uno strumento complesso come l’organo, sia antico che moderno.

«Con sempre maggiore convinzione, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – afferma il presidente, notaio Luciano Mariano – sostiene questa prestigiosa stagione concertistica su organi storici che presenta, anche quest’anno, un ricco programma di appuntamenti sebbene le difficoltà connesse all’emergenza sanitaria e al distanziamento sociale abbiano messo a dura prova l’organizzazione dell’intero evento».

«I concerti spaziano, infatti, nelle chiese di tutta la provincia di Alessandria che dispongono di organi storici ancora perfettamente funzionanti, nella maggior parte dei casi, grazie a un accurato intervento di restauro. È questo, infatti, lo spirito che da 41 anni contraddistingue la rassegna: far rivivere gli organi storici ancora presenti nei luoghi sacri, valorizzarli e creare eventi musicali che, a loro volta, restituiscano vitalità ai piccoli comuni che spesso si trovano ai margini dei grandi circuiti turistici. Un’operazione culturale che richiama un pubblico selezionato di estimatori di questo genere di concerti e che contribuisce a far conoscere angoli meno conosciuti, ma non per questo meno interessanti, del nostro territorio. Complimenti agli organizzatori e alla instancabile Letizia Romiti per la passione con cui lavorano a questa rassegna, per la minuziosa ricerca di nuovi organi storici e per la costante presenza di artisti di grande livello» conclude Mariano.

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