Consigli di bon ton di Antonio Sanfrancesco
Luglio tempo di ripresa della socialità e di una ritrovata quasi – normalità dopo i lunghi mesi di pandemia che abbiamo passato chiusi in casa. Questa esplosione di vitalità non deve farci totalmente perdere di vista il buongusto e lo stile: abbiamo chiesto qualche consiglio di orientamento ad Antonio Sanfrancesco (in foto qui sotto) giornalista di Famiglia Cristiana ed esperto di bon ton sul tema “bretelle”.
Trovate Antonio Sanfrancesco su Facebook e Instagram, ma anche nella sua newsletter di consigli di stile, dal titolo “Stilettate” (vi potete iscrivere cliccando qui). Ecco intanto per i lettori di Voce Alessandrina un segreto di buon gusto da non scordare per tutta l’estate 2021. Poche e semplici parole: «Dal punto di vista dell’abbigliamento e dello stile, l’estate non è la stagione del “liberi tutti” ma in ogni contesto, dalla città alla spiaggia, bisogna abbigliarsi con decoro e rispetto dell’altro. Per esempio, non si va in infradito in città o in bermuda in chiesa». Proseguiamo ora con cinque cose da sapere sulle bretelle da uomo: «Essenzialmente servono a tener su i pantaloni e a dare un tocco fashion al tuo outfit» spiega Sanfrancesco. «A patto, ovviamente, di saperle scegliere e abbinare. Prima avvertenza: se non ti senti a tuo agio, non le indossare».
Ecco gli aspetti di cui tener conto per non sbagliare
1. Mai cintura e bretelle insieme.
«O l’una o l’altra, tertium non datur. “Come si fa a fidarsi di uno che porta insieme cinta e bretelle? Di uno che non si fida nemmeno dei suoi pantaloni?” si chiede giustamente Frank, l’antagonista interpretato da Henry Fonda nel film capolavoro di Sergio Leone C’era una volta il West».
2. Quali tipi?
«Ne esistono due: quelle con clip, che si agganciano ai pantaloni attraverso un’apposita linguetta, e quelle con le asole (o occhielli, detti anche baffi), che si attaccano direttamente a bottoni cuciti sui pantaloni e ricordano i film degli anni Trenta, con Clark Gable, Cary Grant o Gary Cooper, divi dell’epoca che sfoggiavano look ammirati ancora oggi. Le cinghie possono essere elasticizzate, interamente o solo all’estremità degli attacchi, mentre quelle più diffuse sono a X o a Y, in base alla forma dell’incrocio posteriore».
3. Per un look elegante.
«Scegli le classiche, quelle con le asole. Indispensabili con un abito su misura, si allacciano direttamente ai bottoni cuciti sul giro vita dei pantaloni utilizzando l’estensione presente sulla cinghia (i baffi), dotata degli appositi occhielli. Perfette sia nelle situazioni formali sia in quelle più mondane; lo svantaggio è che richiedono di essere indossate con pantaloni dotati di bottoni, ovvero già predisposti per l’uso delle bretelle, diventando quindi meno versatili»
4. Quali colori scegliere e come abbinarle.
«I colori più utilizzati sono quelli a tinta unita, protagonisti dell’eleganza classica. Un paio di bretelle blu scuro rappresentano il passepartout perfetto per la maggior parte degli stili e delle occasioni, magari abbinate a una camicia azzurra o scegliendo un tono su tono adeguato al colore. Le bretelle nere sono perfette da abbinare a una camicia bianca per via del contrasto cromatico fra i due elementi; stanno benissimo se indossate con un abito grigio chiaro o grigio scuro o nelle (poche) occasioni dove si può scegliere un abito nero. Quelle rosse, le più iconiche, sono le preferite dai banchieri, ma le sfoggiava spesso anche Giuliano Ferrara in tv. Quelle bianche sono per dandy coraggiosi. Se vuoi scegliere bretelle colorate o a fantasia, evita eccessi cromatici e contrasti particolarmente accesi. Con questa scelta ti avventuri su un terreno accidentato con il rischio di fare gaffe. In ogni caso, sceglile solo se cerchi un look più sfrontato e ricercato da esibire in contesti sportivi o business casual».
5. Cravatta e bretelle vanno coordinate?
«Dipende. Se le bretelle le nascondi sotto il gilet o la giacca, la cravatta va scelta in base al gusto e in armonia con il resto dell’outfit. Se invece vuoi mostrarle, meglio optare per cravatte con tonalità coordinate a quelle delle bretelle, riducendo al minimo i contrasti cromatici. In ogni caso, sfrutta il tono su tono e fantasie longitudinali, che slancino la figura e siano capaci di coordinarsi parallelamente alla presenza delle bretelle senza appesantire stilisticamente la figura».
Zelia Pastore