Sinodo per l’Amazzonia (2019)
DENTRO AL SINODO
«Trovare nuove vie per l’evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, in particolare le persone indigene, spesso dimenticate e senza la prospettiva di un futuro sereno, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di fondamentale importanza per il nostro pianeta». Queste le parole del Papa in preparazione al Sinodo dedicato all’Amazzonia, un territorio che si estende per 7,8 milioni di chilometri quadrati in Sud America, per gran parte coperti da un’immensa distesa di foreste. Oltre all’Amazzonia, i temi affrontati, dall’annuncio del Vangelo all’attenzione verso gli ultimi, dalle nuove frontiere della pastorale al rispetto del Creato, hanno riguardato anche la Chiesa universale e l’intera famiglia umana.
Erano 184 i padri padri sinodali ad aver preso parte al Sinodo, con diritto di voto, di questi 113 appartenenti alle diocesi delle regioni amazzoniche. Hanno partecipato anche 13 capi dicasteri della Curia Romana, 6 delegati fraterni e 12 invitati speciali. A completare l’elenco 25 esperti, 55 tra uditori e uditrici e 17 rappresentanti di popoli ed etnie indigene. Presidente della “Commissione per le controversie”, il cardinal Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, già vescovo di Alessandria.
DOCUMENTO FINALE
Al termine dei lavori è stato pubblicato il Documento finale dell’assemblea speciale per la Regione Panamazzonica, diffuso il 26 ottobre. Si tratta di cinque capitoli, più un’introduzione e una conclusione. Tra i temi, missione, inculturazione, ecologia integrale, difesa dei popoli indigeni, rito amazzonico, ruolo della donna e nuovi ministeri, soprattutto in zone in cui è difficile l’accesso all’Eucaristia.
ENCICLICA APOSTOLICA POST-SINODALE
Il Pontefice, il 12 febbraio 2020, ha voluto dedicare ai temi emersi dal Sinodo anche la sua quinta Enciclica apostolica, dal titolo “Querida Amazonia“. Quattro i capitoli: “Un sogno sociale”, “Un sogno culturale”, “Un sogno ecologico” e “Un sogno ecclesiale”.
Sinodo sui giovani (2018)
DENTRO AL SINODO
Il percorso sinodale è iniziato qualche mese prima dell’inizio dei lavori: l’11 agosto, il Pontefice ha chiamato in pellegrinaggio i giovani italiani per incontrarli al Circo Massimo di Roma. Quel giorno erano 90 mila i ragazzi che si sono riuniti insieme a Francesco per un dialogo in preparazione del cammino sinodale, iniziato il 3 ottobre successivo. Durante i 25 giorni di Sinodo, tra i tanti temi trattati, anche il rapporto dei giovani con il mondo di oggi; la fede, vocazione e discernimento; ma anche il percorso all’interno delle comunità parrocchiali, le figure di riferimento e le scelte da fare nella vita di tutti i giorni. «Che i nostri giovani saranno capaci di profezia e di visione nella misura in cui noi, ormai adulti o anziani, siamo capaci di sognare e così contagiare e condividere i sogni e le speranze che portiamo nel cuore»: questo l’invito del Papa nella Messa d’apertura del 3 ottobre.
A partecipare al terzo Sinodo voluto da Francesco sono 267 padri sinodali. Per la prima volta, inoltre, dopo la firma dell’accordo provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, erano presenti anche due vescovi della Cina continentale: monsignor Giuseppe Guo Jincai e monsignor Giovanni Battista Yang Xiaoting. Hanno preso parte, come uditori, anche 34 giovani, tra i 18 e i 29 anni.
DOCUMENTO FINALE
Il Documento finale è diviso in tre parti, 12 capitoli, 167 paragrafi, 60 pagine: filo conduttore del documento è l’episodio dei discepoli di Emmaus, narrato dall’evangelista Luca. Nel testo anche riflessioni sul mondo digitale, sulla sessualità e sulla affettività, ma anche un richiamo finale alla vocazione alla santità.
ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE
Dopo i lavori del Sinodo, il 2 aprile 2018, è stata pubblicata anche “Christus vivit”, la quarta Esortazione apostolica del Papa, rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Simbolicamente firmata a Loreto, si compone di 299 numeri divisi in nove capitoli: una sorta di “Magna Charta” che vuole essere “pastorale giovanile popolare”.
Sinodo sulla famiglia (2014-2015)
DENTRO AI SINODI
Questo doppio evento sinodale, il primo voluto da papa Francesco, si poneva due obiettivi: per il primo percorso, lo scopo era di raccogliere testimonianze e proposte, mentre per il secondo, cercare linee operative per la pastorale della persona e della famiglia.
Oltre a riflettere sulle sfide, il Vangelo della famiglia e le prospettive pastorali, si è anche discusso sull’attenzione pastorale verso le “persone con orientamento omosessuale” e sulla possibilità che “divorziati e risposati accedano ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia“.
ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE
Alla fine dei due Sinodi, il Papa ha promulgato l’Esortazione apostolica “Amoris Laetitia“, firmata simbolicamente il 19 marzo 2016, festa di san Giuseppe, con riferimento alla famiglia di Nazareth. L’Esortazione del Pontefice inizia con queste parole: «La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa».
DISCORSO DEL PAPA
Nel discorso conclusivo avvenuto nell’Aula del Sinodo, il 24 ottobre 2015, papa Francesco rilegge la famiglia con un particolare acronimo:
F – Formare le nuove generazioni a vivere seriamente l’amore;
A – Andare verso gli altri perché una Chiesa chiusa in sé stessa è una Chiesa morta;
M – Manifestare e diffondere la misericordia di Dio alle famiglie bisognose;
I – Illuminare le coscienze, spesso accerchiate da dinamiche dannose e sottili, che cercano perfino di mettersi al posto di Dio creatore;
G – Guadagnare e ricostruire con umiltà la fiducia nella Chiesa;
L – Lavorare intensamente per sostenere e incoraggiare le famiglie sane, che continuano a dare una grande testimonianza di fedeltà agli insegnamenti della Chiesa e ai comandamenti del Signore;
I – Ideare una rinnovata pastorale famigliare che si basi sul Vangelo e rispetti le diversità culturali,
A – Amare incondizionatamente tutte le famiglie e in particolare quelle che attraversano un momento di difficoltà: nessuna famiglia deve sentirsi sola o esclusa dall’amore o dall’abbraccio della Chiesa.