“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
Come nel miglior stile della gestione Di Masi, la dirigenza dell’Alessandria ha atteso gli ultimi giorni (verrebbe quasi da dire le ultime ore) della finestra invernale di mercato per i colpi più importanti. Esaurito infatti l’ingaggio di Coccolo e confermato quello, da molti dato per scontato, di Mirko Gori, a cui si è aggiunto il portiere Cerofolini, ecco i due botti più significativi: alludo a Mattiello e Fabbrini, giocatori con esperienze internazionali, anche in competizioni continentali e in campionati di massima divisione, che, per un motivo o per l’altro, non hanno ad oggi avuto quella luminosa carriera che ci si attendeva ma che, al posto giusto e nel momento giusto, potrebbe ancor decollare.
Il primo ha caratteristiche più arretrate benché, all’occorrenza, possa spingersi in avanti nella sua fascia di pertinenza, la sinistra, ove i Grigi, ad essere obiettivi, non dispongono di troppe alternative. Il secondo, di contro, può rappresentare quel valore aggiunto nel far da cerniera tra un centrocampo ed un attacco troppo spesso sterile, anche per mancanza di rifornimenti. Le ultime uscite ci hanno ricordato come, con lo spirito giusto e il manico di Longo, questa squadra possa dare il meglio di sé anche a ranghi inalterati tant’è che persino una sconfitta quale quella di Vicenza non deve destare troppi allarmismi se si pensa come, a parità numerica, il risultato sarebbe stato forse diverso.
È evidente che con gli importanti innesti tecnici effettuati la qualità della rosa dovrebbe averne tratto beneficio ma, come sempre, sarà compito del mister far rendere al meglio il materiale umano a sua disposizione: noi ci limitiamo ad osservare che avremmo anche gradito un innesto di maggior sostanza a centrocampo ma anche che non è certo il caso di fare i “piangina”… anzi!
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