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Bambini: i “rischi” di mangiare male

La pediatra risponde

Ciò che mettiamo sulla tavola ogni giorno, per noi e per i nostri bambini, non contribuisce solo a migliorare o peggiorare il nostro aspetto e la nostra forma fisica: si rivela anche essenziale nel supportare o meno il nostro sistema immunitario, con evidenti ricadute sulla nostra salute fisica.
A che cosa dobbiamo prestare attenzione quando scegliamo cosa preparare da mangiare? Lo abbiamo chiesto alla nostra pediatra di fiducia, la dottoressa Sabrina Camilli.

«Sappiamo bene che uno stato nutrizionale adeguato può ridurre il rischio di infezioni virali e le sue relative conseguenze» ci spiega la dottoressa Camilli. «Una nutrizione povera sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo è in grado di ridurre le potenzialità del sistema immunitario, facilitando in questo modo le infezioni (ma anche il prolungarsi della malattia), il ripetersi nel tempo delle stesse in quelle che vengono chiamate “recidive”. Inoltre, fattori quali gli alimenti troppo raffinati o processati, la presenza di tossine negli alimenti stessi, lo stress e la sedentarietà contribuiscono a rendere il sistema immunitario dei nostri bambini ancora meno efficiente».

Come contrastare quindi i rischi di questa cattiva alimentazione che ci ha appena descritto?
«Una dieta bilanciata e ricca di micronutrienti, vitamine e minerali interviene in questo processo sopra descritto sia sostenendo le naturali potenzialità del sistema immunitario, sia con l’importante ruolo svolto nel mantenimento di un microbiota intestinale adeguato (quello che conosciamo come “flora intestinale”, nella vulgata comune). Oggi si parla sempre di più di infiammazione e stress ossidativo, ovvero l’accumularsi nel nostro organismo di radicali liberi: per semplificare la comprensione, possiamo descriverlo come l’accumulo di tossine nel nostro corpo. Questo vale anche per i nostri piccoli».

Quali sono i nutrienti oggi più importanti e di cui il nostro bimbo ha più necessità per difendersi e non infiammarsi?
«Sicuramente gli Acidi Grassi Omega 3 (meno di Omega 6), i Polifenoli, i Carotenoidi e le Vitamine (B – C – A – D, etc) contenuti nei diversi vegetali. Anche le fibre sono importanti, perché contribuiscono anch’esse ad avere un’azione antinfiammatoria attraverso l’azione dei nostri batteri intestinali. Abbiamo accennato nei numeri precedenti di La Voce Alessandrina come le vitamine del gruppo B siano importanti: intervengono in alcuni processi legati alla produzione di energia nell’organismo umano e sono quindi anche in grado di sostenere in modo adeguato le difese immunitarie. Bassi livelli di alcuni minerali, come per esempio il Magnesio, sono legati ad un maggior rischio di infezioni e favoriscono la presenza di un alto livello di sostanze infiammatorie, come l’interleuchina 6. Ma anche Zinco, Rame e Selenio non sono da trascurare, così come è cosa nota che bassi livelli di Ferro siano associati ad una maggiore suscettibilità alle infezioni».

Zelia Pastore

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