Home / Rubriche / Il punto di vista / La Giornata mondiale della Gentilezza

La Giornata mondiale della Gentilezza

“Il punto di vista”

La giornata è passata, ma resta il messaggio sempre attuale. Con WhatsApp mi è arrivato: «La gentilezza è come la neve. Abbellisce qualsiasi cosa copra». Si parla e si scrive riguardo alla famiglia: da quali persone è composta, il ruolo che ha nella società, come dovrebbe essere… ma i rapporti fra i vari componenti sono poco evidenziati, pur essendo importanti. La neve mi piace perché guardare un panorama tutto bianco emoziona. Un albero, il tetto di una casa, una strada, i festosi bimbi che giocano a lanciarsi le palle di neve fanno pensare… Se la gentilezza è come la neve che rende belle tutte le cose è diritto e dovere di tutti scoprirla, diffonderla, farla crescere. Inizia nella famiglia. Già nel 2013 papa Francesco, in San Pietro a Roma, durante il grande raduno pellegrinaggio delle famiglie provenienti da ogni parte del mondo, aveva proposto tre parole chiave che sorprendevano per semplicità e verità perché in esse si fonda l’armonia della famiglia: «Permesso, scusa, grazie». Non è difficile abituarsi alla logica della gentilezza perché si prova un gran benessere. Chiedere al marito, alla moglie, al figlio o ad altro familiare: «Posso fare questo o quell’altro?» è un atto di coinvolgimento che può suscitare pure partecipazione. Quando si sbaglia si chiede scusa: è cortesia o riparazione ed è umiltà. Rispondere «grazie» per ciò che si riceve di buono e di bello è anche un dovere civico. E ancora altro… «Per favore» è una modalità che esprime un bisogno, una richiesta di aiuto a un familiare che accetta benevolmente perché si sente utile. Una carezza, un abbraccio, un bacio, un sorriso, sono tanto desiderati. «Ti voglio bene» è una frase che si dovrebbe dire più spesso perché fa bene a chi la dice e a chi l’ascolta; è espressione dell’amore per la vita, consolazione e coraggio per affrontare i mali. Gentilezza è dare educazione religiosa che inizia con la preghiera quotidiana. È ancora ascoltare con attenzione il familiare senza dare giudizi quando non si è d’accordo, in seguito con calma si riflette insieme. È saper tacere quando è necessario, perdonare per uno sgarbo ricevuto e agire per la pace sempre. Se si è gentili in casa e in famiglia si è anche fuori e nella società. È una bellezza che non passa inosservata e rende migliore il mondo in cui viviamo.

Adriana Verardi Savorelli  

Check Also

Polenta concia: i segreti di Chef Giorgio di Favorite!

IN CUCINA CON FAVORITE! Polenta concia… top! I segreti dello chef Giorgio Nel menù del …

%d