Lettere in redazione
Domenica scorsa alla Messa delle 10.30 ho sentito dire dall’officiante che, poiché la pandemia è terminata, chi vorrà prendere l’ostia consacrata direttamente in bocca dalla mano del sacerdote potrà farlo. Poiché il virus circola ancora con frequenza, non mi pare opportuno far passare un simile messaggio: la mano del sacerdote che avvicina le labbra del ricevente potrebbe infettarsi e trasmettere il virus, di qualsiasi specie, principalmente in questa stagione. Sperando che questa mia osservazione possa giungere attraverso il Vostro giornale, cordialmente porgo saluti.
Lettera firmata
Le ultime comunicazioni della Presidenza della Conferenza Episcopale italiana sulle misure di prevenzione della pandemia sono del dicembre 2022. In sostanza riprendono un po’ quanto emesso già precedentemente a marzo e poi a giugno, sempre del 2022. Ai Ministri si consiglia di igienizzare le mani prima di distribuire la Comunione, e non c’è riferimento se in bocca o in mano. Per questo bisogna tornare alla dichiarazione del marzo 2022, in cui veniva espressamente detto che i Ministri avrebbero dovuto continuare a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucarestia, preferibilmente nella mano.
Quel “preferibilmente” lascia intendere che sia consentito distribuire l’Eucaristia sulla lingua. Peraltro la questione della Comunione in bocca o in mano è ancora controversa. Nella storia ci sono fiumi di parole scritti pro e contro… Personalmente spiace pensare che un momento così intenso, importante e particolare della Celebrazione eucaristica come è la Comunione serva per creare discordie, liti, critiche, polemiche e quant’altro. Credo sia importante il buon senso da parte dei Ministri e da parte dei fedeli, il non irrigidirsi su certe posizioni.
Le due modalità sono consentite dalla Conferenza Episcopale Italiana: in entrambi i casi è importante la preparazione, la predisposizione, il sacramento della riconciliazione ricevuto precedentemente e l’atteggiamento che si tiene per accostarsi all’altare. Molte volte vediamo che la Comunione viene ricevuta sulla mano, ma in maniera forse poco rispettosa. Poi che il ricevere in bocca risolva tutti i problemi, beh, forse non è proprio così. La discussione potrebbe essere ancora molto lunga. Ripeto: credo che sia il buon senso quello che ci deve guidare per vivere questo momento con l’importanza e la serietà che merita.
don Gian Paolo Orsini
Responsabile Servizio per la Liturgia
della Diocesi di Alessandria