“Collezionare per credere” di Mara Ferrari
La tabaccheria ubicata in via Maggioli 57, al rione Cristo, espone in vetrina umoristiche riproduzioni in resina di famosi portieri, di oggi e del passato: da Gigi Buffon a Neuer, da Pagliuca a Seaman…
Mio cugino festeggerà 30 anni in estate, ed essendo un portiere, avrà un suo idolo, ma oltre alla statuetta, opto per un libro che li contiene tutti, quello che in sinossi dice: “La verità è che noi portieri vogliamo essere sempre i numeri uno”. Confessa queste lapidarie parole, davvero imprendibili, il giovanissimo estremo difensore Giulio Dispensieri, anche iscritto all’Albo dei giornalisti della Toscana. Ha difeso la porta per diversi anni e oggi gestisce la pagina Instagram “congliocchidelportiere_”, connessa al podcast “Portieri e parole”, disponibile sulle più note piattaforme streaming musicali. Nel suo ultimo libro, intitolato “Guanti di sfida”, offre ai lettori una carrellata di aneddoti a dir poco curiosi, sfide talmente leggendarie che perfino il famigerato specchio delle favole non saprebbe rispondere alla seguente domanda: “Specchio specchio delle mie brame, chi è il portiere migliore del calcistico reame?”.
- 1) Iker Casillas, che giocava nelle giovanili del Real Madrid, stava facendo l’ora di disegno a scuola. Improvvisamente il Preside entrò in classe e chiese a Iker di prendere un taxi e andare in fretta all’aeroporto. Ricordando quel giorno, Casillas ha detto: “Avevo sedici anni e, nel giro di poche ore, mi ritrovai dal banco di scuola al tavolo con Morientes, Mijatovic, Seedorf e Raùl. È stato qualcosa di magico!”
- 2) Michel Preud’homme fece parlare di sé durante il Mondiale del 1990 sia per le ottime prestazioni, sia per la richiesta alquanto bizzarra di poter giocare con gli occhiali da sole per proteggere i suoi occhi sensibili.
- 3) Marie Pfaff: il suo contratto con il Lierse prevedeva l’impegno da parte del portiere nelle pubbliche relazioni, che nello specifico era un produttore di birra. Alle domande dei giornalisti in merito a questo singolare accordo, Pfaff rispondeva: “Non ci trovo nulla di strano. La birra mi è sempre piaciuta e io sono sempre piaciuto alla birra”.
- 4) Oliver Khan ha raccontato che, da ragazzino, quando giocava nel Karlsruhe e gli capitava di allenarsi con la prima squadra, sotto la doccia, alcuni compagni gli urinavano sulle gambe. Il portiere tedesco utilizzò questa frustrante situazione per formarsi caratterialmente e diventò “Der Titan”. Schweinsteiger ha rivelato questo aneddoto: “Nel 2002 esordii in prima squadra al Bayer Monaco e il mio posto nello spogliatoio era proprio accanto a quello di Khan. La prima volta che mi parlò fu nel 2005”.
- 5) Ray Clemence, a 19 anni, faceva il bagnino e stava lavorando sulla spiaggia di Skegness, il suo paese natìo affacciato sul Mare del Nord, quando vide un uomo corrergli incontro. Ray non lo riconobbe subito, nel mentre che impilava sedie e sdraio, poi si rese contro che era un Dirigente dello Scunthorpe, la squadra in cui giocava. Era venuto a dirgli che il Liverpool lo aveva appena acquistato per diciottomila sterline.
- 6) Petr Cech da piccolo era un portiere di hockey; la passione per questa disciplina sportiva è rimasta tanto immutata che, dopo l’addio al calcio, Cech ha giocato come portiere nei Guildford Phoenix, nel campionato inglese di hockey su ghiaccio.
- 7) Maurizio Ferrari, attuale portiere del Sale, da piccolo giocava con la sottoscritta! Nel cortile interno di casa sua si tenevano concitate partitelle fra condomini di ogni età, alle quali aderivo sempre con piacere, sfoggiando il mio repertorio “alla Zanetti”, ma lì i portieri erano volanti! Scusatemi tanto se mi sono improvvisata “estremo difensore della nostalgia” e ho aggiunto un personale aneddoto alla vasta raccolta che il volume di Giulio mirabilmente assembla: tentazione imparabile davvero!