Vaticano
«Cari fratelli e sorelle, sono lieto di annunciare che il 30 settembre prossimo terrò un Concistoro per la nomina di nuovi Cardinali. La loro provenienza esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra. L’inserimento dei nuovi Cardinali nella diocesi di Roma, inoltre, manifesta l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo». Con queste parole papa Francesco, al termine dell’Angelus di domenica 9 luglio in piazza San Pietro, ha annunciato la creazione di 21 nuovi Cardinali.
Questo l’elenco:
- monsignor Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;
- monsignor Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali;
- monsignor Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede;
- monsignor Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico;
- monsignor Christophe Louis Yves Georges Pierre, Nunzio Apostolico;
- monsignor Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme;
- monsignor Stephen Brislin, Arcivescovo di Città del Capo (Kaapstad);
- monsignor Ángel Sixto Rossi, S.J., Arcivescovo di Córdoba;
- monsignor Luis José Rueda Aparicio, Arcivescovo di Bogotá;
- monsignor Grzegorz Ryś, Arcivescovo di Łódź;
- monsignor Stephen Ameyu Martin Mulla, Arcivescovo di Juba;
- monsignor José Cobo Cano, Arcivescovo di Madrid;
- monsignor Protase Rugambwa, Arcivescovo coadiutore di Tabora;
- monsignor Sebastian Francis, Vescovo di Penang;
- monsignor Stephen Chow Sau-Yan, S.J., Vescovo di Hong Kong;
- monsignor François-Xavier Bustillo, O.F.M. Conv., Vescovo di Ajaccio;
- monsignor Américo Manuel Alves Aguilar, Vescovo ausiliare di Lisbona,
- e reverendo Ángel Fernández Artime, s.d.b., Rettore maggiore dei salesiani.
Con loro si uniranno ai membri del Collegio Cardinalizio due arcivescovi e un religioso «che si sono distinti per il loro servizio alla Chiesa»:
- monsignor Agostino Marchetto, Nunzio Apostolico;
- monsignor Diego Rafael Padrón Sánchez, Arcivescovo emerito di Cumaná,
- e R. P. Luis Pascual Dri, Ofm Cap., confessore nel Santuario di Nostra Signora di Pompei, Buenos Aires.
«Preghiamo per i nuovi Cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, Sommo Sacerdote misericordioso e fedele (cf. Eb 2,17), mi aiutino nel mio ministero di Vescovo di Roma per il bene di tutto il Santo Popolo fedele di Dio» ha concluso il Pontefice.
Nomine importanti, in qualche modo legate anche alla nostra Diocesi. Proprio monsignor Tscherrig, martedì 18 luglio alle 21, sarà a Solero per celebrare la Santa Messa solenne per la Festa di San Bruno. «La notizia ci ha colto positivamente di sorpresa. Al termine della Messa domenicale, un fedele ci ha segnalato che sarebbe diventato Cardinale e abbiamo subito commentato con gioia. Siamo onorati ancora di più della sua visita, perché il Pontefice ne ha tanta stima. E, in questo modo, ci sentiamo ancora più vicini a papa Francesco» commenta don Mario Bianchi, moderatore dell’Unità pastorale Tanaro. Il futuro Cardinale arriverà nel pomeriggio di martedì e ripartirà il giorno seguente: «Starà a Solero e cenerà con noi, insieme con il Vescovo. E riposerà sempre a Solero». C’è tanta attesa per questo appuntamento: «Notiamo tanto entusiasmo: dai parrocchiani più vicini ai collaboratori, fino alle persone del paese che sono interessate a vivere la festa patronale con partecipazione. Sono tutti onorati per questo segno di attenzione alla figura di San Bruno e a Solero. Qualcuno, scherzando sulla nomina di monsignor Tscherrig, ha detto: “Vedi, San Bruno gli ha già fatto una grazia”» conclude don Mario.
Della nomina Cardinalizia di don Ángel Artime, rettor maggiore dei Salesiani, parla suor Manuela Aserio, attuale direttrice dell’Angelo Custode di Alessandria: «Si tratta del primo rettor maggiore nominato Cardinale: è un onore e una immensa gioia per la storia salesiana. Siamo contenti che il Papa dia fiducia ai Salesiani: sta dando diversi incarichi importanti al nostro mondo, e non possiamo che esserne felici». Poi suor Manuela ci racconta qualcosa di don Artime: «Mi è capitato qualche volta di incrociarlo a Valdocco, spesso lo trovavo lì. È una persona molto cara e alla mano. Sicuramente è il Don Bosco di oggi. Di lui colpisce l’amore ai giovani, la passione che trasmette, anche in modo molto semplice, nello spendersi sempre per i ragazzi. Non è uno che si dà delle arie, ma rappresenta concretamente lo spirito salesiano».
Alessandro Venticinque