Chiesa locale
Sabato 7 ottobre, alle ore 18 in Cattedrale, la Chiesa alessandrina ricorderà con una Celebrazione eucaristica mons. Fernando Charrier, nel 12° anniversario della scomparsa. Il vescovo Fernando, che per noi alessandrini rimane il vescovo del Sinodo, della scuola della Parola, dell’attenzione ai laici e della fioritura delle vocazioni, ha lasciato nella Chiesa italiana un’eredità preziosa di insegnamenti tuttora esemplari nell’ambito del suo servizio, svolto sempre con qualificata competenza, autorevolezza, equilibrio e profondo spessore culturale e pastorale. Nato il 12 settembre 1931, dopo avere vissuto gli anni di seminario a Pinerolo fu ordinato prete il 24 giugno 1956. Segretario del vescovo e poi parroco a Mentoulles, dopo gli studi a Roma, nel 1968 è chiamato ad operare a Pinerolo con l’incarico dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro, ma già nel 1969 è chiamato a Roma per assumere l’impegno di Assistente nazionale della Gioventù delle Acli. Nel 1975 è il fondatore dell’Ufficio nazionale per la pastorale sociale e il lavoro; al tempo stesso è nominato segretario della Commissione italiana di “Giustizia e Pace”.
Il 6 ottobre 1984 è eletto vescovo ausiliare di Siena; è consacrato l’11 novembre 1984. È stato segretario dei due Convegni ecclesiali nazionali “Evangelizzazione e promozione umana” e “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini” e dal maggio 1985 presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro e poi presidente delle Settimane sociali dei Cattolici italiani. Il 22 aprile 1989 è nominato nostro vescovo di Alessandria. Nel maggio del 1991 viene eletto dall’Assemblea generale della Cei come delegato al Sinodo straordinario dei Vescovi sull’Europa e in occasione del grande Giubileo dell’anno 2000 è stato organizzatore dei tre incontri dei lavoratori con papa Giovanni Paolo II (giubileo degli artigiani, giubileo dei lavoratori, giubileo degli agricoltori).
Il 4 aprile 2007 il papa Benedetto XVI ha accettato la sua rinuncia alla diocesi di Alessandria per raggiunti limiti di età; muore ad Alessandria il 7 ottobre del 2011.
Il tratto solo apparentemente riservato, ma anche sereno e coinvolgente nelle relazioni che sapeva stabilire con tutti, ne ha fatto un punto di riferimento per la nostra realtà locale e per tutti coloro che lo hanno conosciuto nell’esercizio del suo ministero. Per questo, il 7 ottobre prossimo la comunità alessandrina vuole ricordare questo pastore ricco di umanità e spiritualità, attento ai problemi complessi del nostro tempo e in particolare del mondo del lavoro, delle famiglie e dei poveri, per cui ha speso tutto se stesso, dedicando la sua intera vita. Scriveva nel suo primo messaggio alla diocesi: «Vorrei che tutti coloro che portano nel cuore o nella carne una sofferenza o una pena potessero sentire la mia solidarietà e la mia “preferenza”.
Ammalati, anziani, vittime delle devianze sociali, emarginati di qualsiasi tipo, disoccupati o in cerca di occupazione, sofferenti a causa del distorto sistema economico e sociale, limitati nella libertà perché carcerati e coloro che in qualche modo sono vittime della indifferenza umana: voi tutti siete i “miei prediletti”. La limitazione umana che sento con pesantezza, forse, non mi permetterà di manifestarvi pubblicamente quanto sento nel cuore; ma, siatene certi, nel modo che mi è dato dalla fede che ci fa tutti “uno in Cristo”, voi sarete alla cima dei miei pensieri» (11 giugno 1989).
don Stefano Tessaglia