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Ci siamo accorti che è un pugno nello stomaco?

Care lettrici,

cari lettori,

apriamo Voce con un piccolo (ma neanche tanto) pugno nello stomaco. Se ricordate, la foto portante (il prete e la bambina) era già finita in prima pagina un anno fa. Sul numero del 25 maggio avevamo intervistato don Gottfried Ugolini, membro del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori, che aveva tenuto due incontri (uno ai sacerdoti, l’altro agli educatori) nella nostra Diocesi proprio sul tema degli abusi nella Chiesa. Un tema, questo, che a noi sta molto a cuore e su cui papa Francesco insiste da sempre.

Nell’ultima Giornata mondiale della Gioventù (Lisbona, agosto 2023) il Santo Padre aveva incontrato 13 vittime di abusi commessi dal clero portoghese. E in un’omelia aveva parlato di «delusione» e «rabbia che alcuni nutrono nei confronti della Chiesa, talvolta per la nostra cattiva testimonianza e per gli scandali che ne hanno deturpato il volto, e che chiamano a una purificazione umile e costante, a partire dal grido di dolore delle vittime, sempre da accogliere e da ascoltare».

Qualche mese dopo, incontrando i partecipanti all’Incontro nazionale dei Servizi e dei Centri di ascolto territoriali per la tutela dei minori e dei più vulnerabili, Francesco si era espresso così: «La “cura” delle ferite è anche opera di giustizia. Proprio per questo è importante perseguire coloro che commettono tali crimini, ancor più se in contesti ecclesiali». E ancora: «Nessun silenzio o occultamento può essere accettato in tema di abusi, questa non è materia negoziabile».

Qui trovate l’intervista a don Fortunato Di Noto, che da più di trent’anni combatte contro gli abusi sui minori: le sue parole sono un altro pugno nello stomaco. Magari, a forza di cazzotti certe piccole e grandi omertà che deturpano il volto della Chiesa (e delle Diocesi) finiranno al tappeto. Ormai il livello è intollerabile. E forse non ce ne siamo nemmeno accorti.

direttore@lavocealessandrina.it

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