Avevamo già parlato di loro qui su Voce nel settembre del 2023. Lui è Angelo Firpo (nella foto di copertina), nato ad Alessandria nel 1882 e capostipite, dopo una serie di incredibili avventure, di un brand di ristorazione (“Firpo’s”) a Calcutta, in India, diventato sinonimo di eccellenza italiana nel mondo per oltre 60 anni. Angelo Firpo muore nel febbraio del 1948 a Londra, ma viene sepolto ad Alessandria, “sotto il manto della Salve”. Poi c’è il pronipote di Angelo Firpo, Enrico De Barbieri (nella foto all’interno dell’articolo), genovese, figlio del grande violinista Renato De Barbieri e imprenditore del turismo e del commercio, Ambasciatore di Genova nel mondo e tante altre cose. Ci sono delle belle novità che riguardano il nostro illustre concittadino: le facciamo raccontare al pronipote.
De Barbieri, il 10 novembre scorso il Consolato Generale d’Italia a Calcutta ha commemorato l’imprenditore Angelo Firpo, pioniere della ristorazione italiana in India. Lei è stato l’ospite d’onore.
«Tutto è iniziato venerdì 8, quando si è svolto un evento pomeridiano dove ho incontrato i vertici di Intach (Indian National Trust for Art and Cultural Heritage) che mi hanno consegnato una targa in ricordo dello zio Angelo, prima di immergermi nell’evento di domenica 10, promosso e organizzato dal Consolato Generale d’Italia a Calcutta. Si è svolto in una location non casuale, l’Oberoi Grand Calcutta, che si trova a fianco del luogo dove c’era appunto “Firpo’s”. Il fondatore aveva conosciuto lo zio Angelo, di cui parla anche nella sua autobiografia. Gli invitati, tra cui il console generale degli Stati Uniti a Calcutta, il console generale dell’Australia, il console del Regno di Thailandia, imprenditori, attori e autorità, hanno partecipato con grande entusiasmo all’evento.E dopo questa esperienza porto Calcutta nel cuore: ora capisco l’amore che lo zio Angelo aveva per questa città».
Lei è di Genova, ma con l’alessandrino Firpo ha portato in India anche un po’ della nostra città.
«Certo! Di fatto, per un quarto sono alessandrino, perché la famiglia del mio nonno materno, Enrico Firpo, fratello dello zio Angelo, era di Alessandria da generazioni. Queste radici mi hanno portato a far conoscere la nostra città in India: ho parlato di Alessandria, dove è nato lo zio Angelo nel 1882 e da dove è partito per raggiungere l’India nel 1905, tanto è vero che i vertici di Intak, L’Indian Trust for Art and Cultural Heritage, sono intenzionati a venire qui per apporre una targa sulla tomba dello zio. In qualche modo ho agito come una sorta di ambasciatore di Alessandria: ritengo che abbia tutte le caratteristiche per essere promossa e conosciuta in tutto il mondo, sia per la storia che ha sia per i personaggi che l’hanno resa famosa. Penso a Borsalino, a Paglieri, allo zio Angelo, a uomini di cultura come Umberto Eco. È stata anche la patria, nella sua provincia, di un grandissimo Papa, Pio V, che ha fatto la storia della Chiesa. E poi c’è la battaglia di Marengo… Alessandria ha il suo perché: bisogna trovare gli strumenti e soprattutto le persone che abbiano quelle relazioni, quelle capacità per poterla rappresentare e farla conoscere come è giusto che sia»..
A dicembre ha incontrato il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, e avete parlato di Angelo Firpo. Che cosa vi siete detti?
«Il sindaco mi ha accolto in Comune con grande calore. Ha aderito subito all’evento di novembre a Calcutta, ha scritto una lettera, in qualità di primo cittadino di Alessandria, che è poi stata pubblicata nel libro che il Consolato generale d’Italia a Calcutta ha pubblicato. Nella lettera ha manifestato tutto il suo orgoglio per il suo illustre concittadino che ha onorato la città di Alessandria in quelle lontane terre. Credo abbia intenzione di organizzare un evento affinché Angelo Firpo venga ricordato anche alle future generazioni. Ci rivedremo per parlare dell’iniziativa: sono sicuro che sarà all’altezza della città. Coinvolgeremo anche le autorità diplomatiche indiane in Italia e io darò il mio contributo. Non solo: abbiamo anche parlato di quello che potremo fare insieme per promuovere la città, per farne conoscere le eccellenze. Ho messo a disposizione le mie relazioni, che sono sparse in tutto il mondo, a cominciare dall’India, nel nome di un grande alessandrino: Angelo Firpo».