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Ospedale di Alessandria – Polmoni e cesareo: salve mamma e figlia

Lacrime di commozione hanno rigato i volti del team multidisciplinare che ha eseguito un intervento salvando la vita a una mamma e alla sua bambina neonata giovedì 11 aprile. Una giovane puerpera di 30 anni alla 34a settimana, giunta in Ospedale per una sincope, è stata operata contemporaneamente dallo staff di Cardiochirurgia, mentre l’equipe dell’Ostetricia ha eseguito il cesareo per far nascere la bambina. Una bella storia per la mamma, che è uscita dalla terapia intensiva e ha potuto abbracciare la propria figlia per la prima volta. Uno straordinario intervento che si è reso necessario a causa della diagnosi di massiva tromboembolia polmonare della donna, ovvero la formazione di coaguli di sangue (trombi) nell’arteria polmonare che, ostacolando la corretta circolazione sanguigna, le aveva provocato l’iniziale mancamento.

Solo dopo il tempestivo intervento si è potuto stabilire che la causa era proprio il feto che poggiava su una vena a livello delle gambe. La donna è stata quindi subito ricoverata per permettere un monitoraggio costante, ma le sue condizioni sono peggiorate in poco tempo fino a diventare critiche. I medici hanno così deciso di far nascere la bambina nonostante la criticità della situazione, eseguendo un intervento di trombectomia polmonare bilaterale in circolazione extracorporea. In breve tempo è stata preparata la sala operatoria all’interno della quale sono intervenute le equipe di Cardiochirurgia e di Ostetricia, con il supporto del team di anestesisti del dottor Fabrizio Racca, direttore di Anestesia e Rianimazione e il supporto dei neonatologi, diretti dal dottor Diego Gazzolo, che erano stati allertati per il trasporto della neonata. Alla paziente è stata quindi eseguita una doppia incisione, sia toracica che addominale, quando tutto era pronto su entrambi i versanti si è proceduto al taglio cesareo e contemporaneamente all’estrazione del feto si è proceduto a fermare il cuore, per poi procedere in maniera simultanea sulla tromboembolia e all’espulsione della placenta oltre che alla risutura dell’utero.

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