Riviviamo la Solennità di San Giacomo Apostolo
di sabato 25 luglio a Valenza
La Santa Messa ricordando anche le vittime del Covid-19
La città di Valenza ha festeggiato, lo scorso sabato 25 luglio, la Solennità del suo Santo Compatrono San Giacomo Apostolo (il maggiore, quello la cui tomba è a Santiago de Compostela in Spagna. È il fratello dell’Evangelista San Giovanni e insieme sono ricordati nel Vangelo come i figli di Zebedeo). È curioso che la reliquia conservata nel Museo del Duomo a Valenza sia di San Giacomo il minore (quello che nello stesso Vangelo e chiamato figlio di Alfeo). Quest’anno siamo tornati alla tradizione della Messa in piazza Duomo. La festa ha avuto alcuni momenti di festa in vari spazi della città, con alcune manifestazioni organizzate dal Comune.
La celebrazione in piazza è stata anche l’occasione per ricordare i defunti della città, con un particolare ricordo dei morti a causa della pandemia. La città di Valenza si avvia verso le elezioni amministrative e come Parroco ho invitato tutti i competitori a ricordare come la politica è una forma di carità per la quale, pur nelle differenze di vedute e di orientamento dei vari partiti, deve prevalere sempre la ricerca del bene comune. Al termine l’amministrazione comunale ha voluto ricordare i nomi dei defunti (per ogni nome è seguito il rintocco di una campana) e ha voluto premiare con una targa ricordo le associazioni di volontariato che in questi mesi hanno dato un prezioso supporto ai servizi necessari ad alleviare il disagio della pandemia (distribuzione delle mascherine, distribuzione delle borse alimentari, ecc.). Un grazie doveroso a tutti per la partecipazione e l’impegno.
Il prossimo 7 agosto ricorre il 70° anniversario della morte di don Pietro Battegazzore che è stato l’ideatore del “Campeggio don Pietro” (a lui dedicato), e che ha lasciato in tanti valenzani un ricordo indelebile che si prolunga nel tempo e che vorremmo si mantenesse anche fra le giovani generazioni. Lo ricorderemo con una celebrazione a Cervinia, il 7 agosto alle ore 11. Per informazioni potete rivolgervi in parrocchia.
don Giuseppe Bodrati
La dedizione di tutti per i più bisognosi
Sabato 25 luglio, durante la celebrazione per la Solennità di San Giacomo Apostolo, compatrono di Valenza, sono state premiate le associazioni valenzane che in questo periodo di emergenza si sono messe a disposizione. Abbiamo quindi chiesto a Federico Violo (nella foto), presidente della Consulta comunale del volontariato di Valenza, di raccontarci la sua esperienza.
Violo, come è andata sabato?
«Sicuramente una serata emozionante che ha toccato il cuore di tutti i presenti. Ha coinvolto i volontari, ma in generale tutti i cittadini in un momento di ricordo per le vittime e le loro famiglie, sempre nella consapevolezza che per i valenzani non si tratta soltanto di nomi e di numeri, ma di volti e storie personali che non potremo mai dimenticare».
Le associazioni di volontariato sono state premiate. Che valore ha quella targa?
«La targa è un segno di riconoscenza, ma certamente ciò che resterà nel cuore di tutti i volontari sono i sorrisi e i “grazie” di quei cittadini che hanno ricevuto un aiuto. Un “grazie” al quale unisco anche il mio personale, per un impegno e una dedizione da parte di tutti che sono stati ammirevoli, sia da parte dei volontari organizzati, sia da parte di quei singoli cittadini che in modo spontaneo e silenzioso hanno prestato la propria opera verso chi ne aveva più bisogno».
Un bilancio di questi mesi di emergenza dal punto di vista della Consulta?
«Se dovessi riassumere con tre parole il periodo difficile del lockdown userei: comunità, relazione e semplicità. Ci siamo resi conto che l’emergenza ci ha posto di fronte ai valori più veri della vita, e in questo abbiamo riscoperto quanto conti il valore della comunità, che non è una semplice sommatoria dei singoli cittadini, ma è una comunione di intenti e opere rivolti al progresso e alla crescita della collettività. Le attività, che i volontari hanno posto in essere ci hanno insegnato ciò che conta davvero, ovvero quelle relazioni che pongono al centro una vicinanza integrale alla persona. In questa direzione mi consenta di ricordare due esempi in particolare…».
Prego.
«La distribuzione svolta in modo corale delle mascherine e il servizio “San Vincenzo on the road” nel quale hanno partecipato, non solo i volontari “vincenziani”, ma anche quelli dell’associazione Sie (Solidarietà internazionale ed emergenza, ndr) e tante persone di buona volontà di tutte le parrocchie cittadine. Ogni attività che è stata posta in essere ha avuto la caratteristica fondamentale della semplicità, che non significa banalità, ma consiste nell’essere autentici ed essenziali, riconoscendoci nell’insegnamento di papa Francesco».
Cosa si aspetta dalla prossima amministrazione comunale?
«Il volontariato guarda con attenzione e con rispetto al naturale sviluppo della vita democratica delle istituzioni cittadine, e si pone sempre in uno spirito di leale collaborazione per il bene dei nostri concittadini. Le difficoltà della crisi sociale, della quale sfortunatamente già cogliamo i primi segnali, richiederanno certamente chiarezza e concretezza, aspetti nei quali non faremo mancare il nostro contributo. Il contesto sociale è cambiato e gli strumenti del passato rischiano di non essere sufficienti per dare risposte adeguate a chi è in difficoltà. Servirà la capacità di individuare anche percorsi innovativi. In questa direzione saremo impegnati come Consulta già nelle prossime settimane».
Il campeggio “don Pietro Battegazzore” riapre
Da un lato la richiesta crescente, dall’altro il completamento delle operazioni tecniche per corredare la struttura di tutti i dispositivi e i requisiti igienici di prevenzione, la Casa per ferie “don Pietro Battegazzore” in Perrères di Valtournenche riaprirà da sabato 1° a domenica 16 agosto. È ancora possibile prenotare telefonando al numero 342 8997955 per godersi un paesaggio alpino mozzafiato al cospetto del Cervino.
Il “campeggio” (così è infatti chiamata questa straordinaria struttura di accoglienza alpina nata nel 1947 per volontà di don Pietro Battegazzore venuto a Valenza, a 23 anni, nel 1943 come vice parroco del Duomo) ha visto passare al suo interno intere generazioni di valenzani, ma anche tantissimi altri non valenzani richiamati dalla straordinaria bellezza del luogo dove si trova. In un anno così tribolato, ricco di momenti di paura e di giorni di reclusione in casa, il desiderio di uscire all’aria aperta in rilassatezza e in piacevole compagnia mai è stato così sentito.
Sull’onda di questo comune sentimento è quindi più che mai opportuna la possibilità di poter godere di alcune giornate in un ambiente così bello. Inoltre, venerdì 7 agosto alle ore 11, alla Casa di Perrères di Valtournenche ci sarà la Messa in ricordo di don Pietro, che morì colpito da un fulmine il 7 agosto 1950, 70 anni fa, durante la traversata della Cresta di Furggen a fianco del Cervino, con 16 ragazzi del Campeggio che furono tutti salvi.
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