I neo-porporati in vista del Concistoro del 28 novembre
«Il prossimo 28 novembre, alla vigilia della prima Domenica di Avvento, terrò un Concistoro per la nomina di tredici nuovi Cardinali». Così, papa Francesco, al termine dell’Angelus di domenica 25 ottobre, ha annunciato la creazione di nuove porpore. «Preghiamo per i nuovi Cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, mi aiutino nel mio ministero di Vescovo di Roma, per il bene di tutto il santo popolo fedele di Dio» ha poi aggiunto il Santo Padre. Nella lista dei nuovi cardinali, sei sono italiani: tre elettori e altrettanti non elettori (ovvero non potranno avere diritto di voto in un eventuale Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice, in quanto ultraottantenni). In totale ammontano a nove le nuove porpore con diritto di voto in Conclave, e quattro gli ultraottantenni. Con il Concistoro della prima Domenica di Avvento, quindi, i cardinali diventeranno 232, di cui 128 elettori.
Tre gli italiani elettori…
… e tre gli italiani non elettori
Gli altri sette nuovi cardinali stranieri
Tra i nuovi cardinali non italiani, una “prima assoluta” per il Ruanda e il sultanato del Brunei. Riceveranno, infatti, la berretta monsignor Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali (capitale ruandese), e monsignor Cornelius Sim, vescovo titolare di Puzia di Numidia e vicario apostolico di Brunei. Il primo della lista delle future porpore è monsignor Mario Grech: il maltese di recente nominato segretario generale del Sinodo dei vescovi.
Saranno cardinali elettori anche monsignor Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington DC (nella foto a fianco), il primo cardinale afroamericano; monsignor José F. Avincula, arcivescovo di Capiz, nelle Filippine, e monsignor Celestino Aòs Braco, arcivescovo di Santiago del Cile. Il Pontefice, oltre ai tre cardinali italiani non elettori, ha deciso di unire al Collegio cardinalizio monsignor Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo emerito di San Cristobal de Las Casas, in Messico.