Care lettrici, cari lettori,
avete tra le mani un numero di Voce davvero poderoso. Qualche tempo fa pensavo che a causa delle restrizioni dovute al Covid anche la vita della nostra diocesi un po’ si fermasse: stop agli incontri “di persona”, stop alle assemblee comunitarie… e, in generale, un tirare i remi in barca in vista di tempi migliori. E allora, cosa scrivere su Voce? Quale vita diocesana raccontare? Con sorpresa, invece (ed è una sorpresa lieta), dopo un primo momento di pausa molte cose sono ripartite, o stanno per farlo.
Penso alle Ordinazioni sacerdotali di Domenico Dell’Omo e Santiago Ortiz, per esempio, che si terranno lunedì 7 e martedì 8 dicembre (leggete a pagina 5); oppure ai tradizionali Martedì della Diocesi, d’Avvento e di Quaresima, che adesso imboccano la strada dell’online e non rinunciano così al loro compito di accompagnarci nell’Avvento. Con due relatori di alto livello, oltretutto, come Ignazio Ingrao e Andrea Riccardi, il 10 e il 15 dicembre.
Il tema di questa edizione, il cambiamento, è un argomento che papa Francesco ha introdotto in anni non sospetti (era il 2015) al Convegno nazionale della Chiesa italiana («Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca» disse Francesco nella Cattedrale di Firenze).
E se oggi parlare di cambiamento sembra quasi un obbligo (o un “mantra”, come ci racconta Renato Balduzzi nell’intervista su questa pagina), è anche vero che abbiamo molta strada da fare per “recepire” le peculiarità di questo cambiamento. Che a parole probabilmente non ci dà troppo fastidio, ma che nella vita di ogni giorno, così piena di sfide e di problemi da affrontare, non sempre ci è così chiaro.
E viene spontaneo chiedersi: come può cambiare il mondo se prima non cambio io?
E che cosa c’entra la Chiesa in tutto questo?
Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it