“Collezionare per credere” di Mara Ferrari
Pechino, come tutti sanno, ospiterà le prossime Olimpiadi invernali; pandemia permettendo, è già stata scelta la mascotte, “Bing Dwen Dwen” (da “bing”, in cinese “ghiaccio” e “Dwen Dwen”, che significa “vivace, robusto”), ossia un simpatico panda in versione pattinatore su ghiaccio i cui gadgets risultano già molto wanted!
Andiamo, nell’attesa, a raccogliere qualche informazione e illustriamo una carrellata di sport invernali. Fatbike (nella foto qui a lato): letteralmente “bici grassa”, per via delle grosse ruote, da usare sulla spiaggia, nel deserto o ancora meglio sulla neve. Per esempio, a Livigno, c’è una pista dedicata a questa disciplina.
Proseguiamo con lo Snowkite: un mix fra kitesurf, parapendio e snowboard. Snow Tubing: se una volta c’era lo slittino, adesso si usa una ciambella gonfiabile colorata! Ci si accomoda all’interno e ci si lascia scivolare lungo un pendio battuto o una pista con curve ripide ai lati. Poi ancora lo Snow Scoot: si pratica a bordo di una bicicletta speciale modificata con due tavole larghe e corte al posto delle ruote e una pedana per i piedi al posto della sella. In Italia questo sport è molto diffuso in Abruzzo.
Le ciaspole: il termine è originario della lingua ladina della Val di Non e indica le racchette fissate agli scarponi per camminare sulla neve. Proseguiamo con lo Skijoring: nella versione moderna e attualmente praticata gli sciatori sono attaccati alle redini di un cavallo o di un cane, che li trascinano sulla neve o sul ghiaccio. Nel 1928 è stato presentato come sport dimostrativo alle Olimpiadi invernali di St. Moritz in Svizzera.
Poi c’è l‘Ice swimming: è lo sport energizzante preferito dei Finlandesi, acqua gelata per riscaldarsi! In effetti ci vuole una buona dose di coraggio per buttarsi da un trampolino ghiacciato, ma una volta usciti ci si scalda velocemente; in Lapponia fa parte del rito mattutino prima di andare al lavoro. Un’ultima curiosità, questa volta sugli sci: sembra siano stati inventati antecedentemente alla ruota, come dimostrano i ritrovamenti fossili risalenti al 2500 a.C. in Siberia e Scandinavia. Se oggi sono usati solo per divertimento, all’epoca venivano impiegati per locomozione ed erano fatti di legno e non certo di kevlar o di titanio…
Per gli amanti delle escursioni, del trekking e i provetti alpinisti che sempre vagheggiano montagne verdi c’è il negozio “Arco Sport” in corso A.Lamarmora, angolo via Pontida dove trovare il corredo più “alla Patagonia”. E naturalmente il Cai (Club alpino italiano), info: 0131 254104.