“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
Premetto che, almeno fino alla partita casalinga persa col Brescia, sono stato uno strenuo difensore dell’Alessandria nonostante da più parti si fossero levate le prime voci critiche. La motivazione, peraltro, non era difficile da rinvenirsi poiché anche al cospetto dei più aspri detrattori era facile replicare come l’Alessandra avesse perso contro una formazione appena retrocessa dalla Serie A (il Benevento), contro una formazione di Serie A (la Sampdoria, in Coppa Italia) e in Campionato contro una compagine dalle importanti ambizioni (il Pisa) alla quale pure aveva tenuto testa almeno fino all’80º minuto, peraltro giocando fuori casa.
Altresì non arduo era osservare come, a fronte di complessivi nove gol subiti nelle predette sfide, i Grigi ne avessero comunque segnati cinque, e contro formazioni di cotanto spessore. Ciò posto, si potrebbe obiettare come anche la sconfitta col Brescia non debba essere drammatizzata proprio alla luce della indiscussa qualità della formazione lombarda ed anche tenuto conto del buon primo tempo dei Grigi che ha portato alcuni costruttivi (non distruttivi) illustri esponenti del giornalismo locale ad evidenziare in ogni caso la buona qualità complessiva della squadra alessandrina.
Purtroppo però, ad avviso di chi scrive, la sconfitta interna con le rondinelle lombarde dovrebbe iniziare a far suonare i primi campanelli d’allarme per alcune ragioni che avremo certamente modo di approfondire nel prosieguo ma che possiamo tranquillamente anticipare.
Innanzitutto il non trascurabile dettaglio che otto undicesimi dei titolari schierati in campo da mister Longo fossero reduci della passata stagione (dunque di Serie C), e che i tre titolari di nuovo ingaggio (alludo a Mantovani, Beghetto e Palombi) non avessero brillato, al pari di quelli visti in campo nel secondo tempo (vale a dire Celesia, Lunetta, il pur celebrato Milanese e di Orlando).
Ed allora il dubbio diventa legittimo: l’estate scorsa è stata veramente condotta una campagna acquisti da Serie B? E quanto le decisioni del direttore sportivo sono state concertate con l’allenatore, il quale ultimo sembra puntare maggiormente sulla vecchia guardia? Alle prossime puntate (ops, partite) una prima, ardua, sentenza.
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