“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli
È l’ora del tramonto… Il sole è come una palla infuocata e all’orizzonte il cielo è a colori. Bellissimi! Guardo e gioisco fino a quando tutto svanisce. Provo nostalgia! So che il sole è andato a splendere altrove e mi consolo perché c’è sempre.
Penso a una carissima amica che ha percorso l’ultimo tratto del viale del tramonto con fatica a causa di una grave malattia e poi se ne è andata via da questo mondo. Ha lasciato intorno a sé luce per tutto il bene che ha compiuto. Ora vive altrove e io lo credo per fede in Gesù Cristo risorto, nostro Signore e Salvatore e ancora per fede spero, un giorno, di poterla rivedere. Pensieri che riguardano non solo me…
Quanto tempo ancora ci resta da vivere? Quale vita abbiamo avuto? Siamo contenti? Avremmo potuto fare meglio? Abbiamo rimpianti, nostalgie? Speriamo ancora nella buona vita? Possiamo fare e diffondere il bene, nonostante le avversità che incontriamo? Siamo capaci, noi cristiani, d’essere sereni perché sappiamo che il buon Pastore non ci abbandona mai? All’ultimo interrogativo non è facile rispondere.
Dipende dalle situazioni in cui ci troviamo, dalle nostre forze fisiche e spirituali. Se siamo deboli la serenità è un miraggio. Dove troviamo la forza per andare avanti? Nella presenza di chi ci ama, ma non siamo sicuri. Occorre un amore più grande che non finisce con la morte terrena dei nostri cari, ma continua sempre. E chi può amarci sempre? Soltanto Lui. Con questa certezza la vita è buona.
Ci sono persone che vivono senza Dio e dicono di stare bene; vogliono mostrare al mondo che sono individui razionali e che la religione è un’illusione, cosa da ingenui creduloni. Quando però la vita se ne va, alcuni capiscono d’essere vissuti nell’errore e vorrebbero tornare indietro. Chi invece sale e scende nella scala della vita, fidandosi delle promesse di Gesù Cristo, affronta in pace ogni triste avvenimento che gli può accadere e aspetta l’ultimo giorno in buona compagnia. Prega affinché la sua fede non venga meno.
È gente che ama la luce, il prossimo e s’impegna, cercando di non sbagliare, ad agire per il suo bene. Non guarda immobile dalla finestra e non critica negativamente chi si sporca le mani per amore, ma cerca d’imitare. Riconosce che i buoni testimoni lasciano il segno. Sa che la sua vita non sarà più tanto lunga e approfitta delle occasioni propizie per renderla un “capolavoro”, come San Giovanni Paolo II invitava tutti a fare.
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