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Quando il bimbo… russa!

La pediatra Sabrina Camilli

Nella quiete della notte, può capitare di essere svegliati da un rumore sinistro, che non si era mai percepito sin d’ora. È quello che è capitato a questo papà, che ci ha scritto chiedendo l’aiuto della nostra pediatra di fiducia, la dottoressa Sabrina Camilli. Ecco il suo quesito: «Dottoressa, il mio bambino di 5 anni la notte ha incominciato a russare: niente di particolarmente rumoroso, ma devo ammetterle che mi fa un po’ impressione. Non vorrei sottovalutare la situazione: questo russamento potrebbe nascondere qualcosa di più complesso? A che sintomi devo prestare attenzione? Devo farlo vedere da un dottore per capire se ha qualcosa al setto nasale? Grazie mille per la risposta».

Dottoressa, quali sono le cause che portano un bambino piccolo a russare?

«Il “naso chiuso” è la causa più frequente di russamento (o “roncopatia”, scientificamente parlando) in età pediatrica. Capisco che possa fare un po’ impressione sentirlo nel proprio bambino: il suono che viene emesso è dovuto al rumore prodotto dalla vibrazione dei tessuti rinofaringei nel passaggio turbolento dell’aria. Nella maggior parte dei casi, l’ostacolo al passaggio dell’aria è dovuto all’ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille, che si manifesta tipicamente tra i 2 e 6 anni di vita. Il russamento nel bambino si manifesta solitamente quindi nell’ambito di raffreddori comuni ed infezioni delle prime vie aeree e può durare per alcuni giorni. Il bambino può russare anche per una deviazione congenita del setto nasale. Un’altra causa può essere rappresentata dalla la rinite allergica, in cui si ha un’ipertrofia dei turbinati nasali che può portare come conseguenza un possibile russamento. Ma se quest’ultimo si presenta per periodi prolungati allora è utile una visita pediatrica ed otorinolaringoiatrica».

Che cosa dobbiamo tenere a mente quindi riguardo al russamento del nostro bambino?

«Va tenuto presente che il bambino russando respira a bocca aperta e questo può favorire più facilmente infezioni bronchiali. Se viene a mancare il lavaggio delle secrezioni, come spesso viene consigliato ai genitori dei piccoli pazienti, il loro ristagno potrà favorire rinosinusiti croniche o otiti recidivanti. Un altro aspetto molto importante da non sottovalutare in caso di russamento persistente è il verificarsi eventualmente di apnee ostruttive (ovvero bisogna controllare se il bambino trattiene il fiato per alcuni istanti) durante il sonno, alterandone la qualità. In sintesi, direi che se il bambino è raffreddato, il riscontro occasionale di russamento è normale ma se il fenomeno diventa persistente allora è bene approfondire».

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