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Due libri per vivere al meglio il Triduo Santo

“La recensione” di Fabrizio Casazza

Proseguiamo la presentazione di alcuni testi utili alla meditazione quaresimale con due libri pubblicati dalle edizioni San Paolo. Il primo riporta le riflessioni che il cardinale e frate cappuccino Raniero Cantalamessa, da oltre quarant’anni Predicatore della Casa Pontificia, tenne l’anno scorso in Vaticano davanti al Papa e ai suoi collaboratori della Curia romana. “Voi, chi dite che io sia?” (pp 121, euro 10) è il titolo del volume e, prima ancora, la domanda che Cristo rivolse agli apostoli.

Egli è l’uomo nuovo, il modello dell’umanità rinnovata dalla grazia e dalla figliolanza divina: il lieto annuncio «non è tanto che Gesù è il Santo di Dio, o il fatto che anche noi dobbiamo essere santi e immacolati. No, la lieta sorpresa è che Gesù comunica, dona, regala a noi la sua santità. Che la sua santità è anche la nostra. Di più: che egli stesso è la nostra santità» (p. 38). Pertanto è necessario interrogarsi «davanti a ogni decisione da prendere e ogni risposta da dare: “Quale è, nel caso presente, la cosa che piacerebbe a Gesù che io facessi?” e farla senza indugio» (p. 47).

Don Andrea Vena, in Vaticano officiale del Dicastero per le comunicazioni, cura gli “Scritti completi” (pp 908, euro 38) della beata Benedetta Bianchi Porro, morta nel 1964 a soli 28 anni dopo una terribile malattia, che la rese progressivamente paralizzata, sorda, cieca, senza gusto, senza denti e senza olfatto. Probabilmente per tutti la diagnosi – da lei stessa compiuta in quanto brillante studentessa di medicina – sarebbe stata la disperazione totale ma la ragazza, senza celare le difficoltà, i dolori e i momenti di sconforto, mantiene e irrobustisce la sua fede, risultando anzi lei stessa di conforto a chi la visitava o le scriveva. Il volume, dotato di un qualificato apparato bibliografico e arricchito da un testo del religioso servita David Maria Turoldo, riporta diari, pensieri, lettere, temi scolastici della beata. Fa impressione cogliere la forza d’animo che la animava leggendo frasi come questa: «Lo scoraggiamento è una forma segreta di amor proprio che si dispera alla vista delle proprie miserie» (p. 449).

La Quaresima aiuti a centrare la vita spirituale sull’incontro con Cristo risorto, condividendo la vita divina del quale possiamo ottenere forza nelle prove dell’esistenza.

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