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La Quaresima, un cammino (anche) con la lettura

“La recensione” di Fabrizio Casazza

Collocando in ordine alfabetico una serie di parole che descrivono le più frequenti situazioni dell’esistenza, Una grammatica semplice dell’umano (Vita e Pensiero, pp 160, euro 15) offre una profonda riflessione sulla vita con tutta la sua gamma di sentimenti, eventi, prospettive. L’autore è il cardinale portoghese José Tolentino Mendonça (nella foto), archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, che vanta una solida e variegata esperienza come docente universitario, biblista e poeta, tutte caratteristiche che traspaiono dalle pagine. Una rapida carrellata ci permetterà di apprezzare i contenuti, pervasi da afflato lirico, presentati come insieme di brevissime considerazioni, a volte quasi nella forma di aforismi.

«Senza l’amicizia, la donna o l’uomo vivrebbero come in esilio» (p. 18). «Amare è dare il nostro amore all’altro senza controllare quello che l’altro può fare del nostro amore» (p. 20). «La fede è più fiducia che evidenza, è più un rischiare che un possedere, è più un cammino che non la confortevole sistemazione in un punto di arrivo» (p. 52). «La cosa al mondo più simile agli occhi di Dio sono gli occhi di una madre» (p. 96). «Mi assale a volte il timore che si sta costruendo un cristianesimo troppo cristallizzato, con le cose tutte ben in ordine, un organigramma impeccabile, una macchina ben oliata, ma senza orizzonte, come se fossimo (mi si perdoni l’analogia) un dipartimento di mappe e guide di viaggio anziché un’associazione di esploratori, di alpinisti, di marinai e viaggiatori» (p. 98). «Dimenticare non è condizione per il perdono. Possiamo perdonare anche ciò che non può essere dimenticato» (p. 105). «Il peccato è la banalità del male. La santità è la normalità del bene» (p. 124).

Nato nel 1962, presbitero della diocesi di Fossano dal 1987, vescovo a Pinerolo dal 2017, nel marzo del 2020 Derio Olivero fu colpito dal Covid-19 in forma molto severa, arrivando nel reparto di terapia intensiva a essere intubato e tracheotomizzato, trovandosi – com’egli stesso ha pubblicamente raccontato – a un passo dalla morte. È anche presidente della Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per l’ecumenismo e il dialogo. In Possiamo fidarci (Effatà, pp 93, euro 11) l’autore cerca di offrire spunti per il rianimarsi della fede, intesa innanzi tutto come fiducia nella vita per non essere vecchi dentro, schiacciati da una massa ingestibile di problemi, ripiegati continuamente su noi stessi. Riscoprire la centralità di Cristo, lasciandosi stupire dal suo amore, è una strada che porta a esiti sorprendenti di felicità e di pace.

Questi libri rappresentano un valido aiuto nel cammino quaresimale, utili soprattutto a chi desidera spunti per una meditazione personale che valorizzi l’esperienza umana aprendola agli orizzonti della trascendenza.

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