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Collezioni… in fondo al Bar!

“Collezionare per credere” di Mara Ferrari

In Giappone c’è una caffetteria sulla quale circolano mille leggende, essendo aperta da più di cento anni. Si narra che, bevendo lì un caffè, sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere, si è fatta la scelta sbagliata, si è detto qualcosa d’imperdonabile e così via…

Ma c’è una regola da rispettare per cambiare le proprie sorti con un semplice gesto: bisogna finire il caffè prima che si sia raffreddato, come si legge nell’avvincente “Finché il caffè è caldo” di T. Kawaguchi. Con un po’ di fortuna, potete trovarne una copia al bar “Carpano” (in via Tortona) dove, fra un caffè e un succo di frutta, si possono scambiare e prendere in prestito letture d’ogni tipologia fra cui le opere letterarie di Serena Lavezzi, esperta di storia e cultura nipponica.

Raramente la storia dell’umanità si è così identificata con una bevanda come è avvenuto con il caffè, soprattutto in ambito artistico. Oltre a varie opere che raffigurano i più famosi Caffè, come in stampe e incisioni raffiguranti signori vestiti all’orientale che degustano la bevanda nera o marrone a seconda della tostatura dei chicchi, troviamo numerosi autori che dedicano le proprie opere a bevitori di caffè o interni di “botteghe del caffè”.

Un esempio emblematico è nel celebre quadro di Vincent Van Gogh, “Terrazza del caffè sulla piazza del Forum”: un muro giallo, due file di tavolini, qualche cliente seduto, un cameriere in grembiule bianco. Dall’alto, da un cielo dove ammiccano le stelle, piove una luce trasparente, intensa, un vero notturno francese. Con gli interni del Moulin Rouge, il caffè diviene a tutti gli effetti un locale di attrazioni; fra le opere d’arte che raffigurano piattini, tazzine e caffettiere ricordiamo quelle di Manet, Degas, Fattori, Zandomenegh e altri pittori della cerchia dei Macchiaioli toscani.

Il “Caffè degli artisti”, insomma, diventa pure assist di raccolta, basta citare la serie “Coffee time” in cui ogni tazzina funge da simpatica vasca da bagno per personaggi delle favole, da Pinocchio in poi… O la canzone di Alex Britti, alle prese con ben settemila caffè! A questo proposito, segnalo il concorso a premi “L’Italia che vorrei” promosso da Lavazza, che aiuta le missioni di “Save the children”, mettendo in palio l’ingresso a concerti live di varie pop star della musica, raffigurate sulle latte da collezione.

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