Home / Rubriche / Collezionare per credere / Bed&… Podcast

Bed&… Podcast

“Collezionare per credere” di Mara Ferrari

“Rannicchiarsi nella fredda cabina telefonica della stazione di Lugano, sdraiarsi nell’aperta campagna di Villareal in Spagna svegliati al mattino dai muggiti delle mucche intorno o intascarsi nel sacco a pelo sotto le stelle le notti d’estate e ancora schiacciare un estivo pisolino sulla panchina di piazza Genova come l’amico Reza…”.

Una ventina di anni fa lo scrittore romano Roberto Carvelli dava alle stampe un curioso catalogo di letti e improvvisati giacigli: brevi sequenze narrative, che sarebbero l’ideale per dei podcast, sull’atto di dormire e, aggiungo volentieri, di collezionare (in copertina, un lettino in scala Barbie invita a intraprendere questa raccolta). L’abilità è avere sonno, ma pure una notevole capacità di adattamento…

  1. Sugli alberi: un letto fatto di cinguettii e di stormire di foglie col vento che fischia fra i rami.
  2. Amache: il sacchetto dei limoni, una rete che cattura animali in cui muoversi nell’insoddisfazione della posizione non produrrà altro che il dondolio e il rischio della caduta.
  3. In volo: tornare bambini tra seggiolini d’auto e altri imballi di sfiducia.
  4. Al telefono: sono i letti dei separati a forza, i letti dell’oggi delle storie a distanza e degli esili lavorativi.
  5. Letti d’albergo: singoli o matrimoniali, letti da vacanze, senso di libertà, una notte e via, la stanza tutta pareti e fiori come un pacchetto regalo.
  6. L’astuccio è il “sacco a pelo delle matite”, nascondiglio di figurine, luogo segreto nella landa desolata del banco di formica verde chiaro. La presente “bed gallery” termina con il letto improvvisato per eccellenza, al ritorno dalle vacanze, per milioni di studenti, il banco: un letto scomodo, breve e non permesso, minuti rubati a una distrazione o a una pausa. La campanella del cambio d’ora avrà l’effetto di una sveglia che non puoi fermare! Il vocabolario è la testata, un compagno la sponda, l’astuccio il cuscino.

Check Also

“Ho scritto un libro per te (ma non è questo)”: dedicato a tutte le mamme

«Ho scritto un libro per te, ed era pieno di parole difficili, come corbezzolo oppure …

%d