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La Recensione – Dialogo a Cuba

È davvero travagliata la storia dei rapporti tra Cuba e Stati Uniti nel corso degli ultimi decenni. In questa vicenda un punto fermo va certamente attribuito al 17 dicembre 2014, allorché i rispettivi presidenti decisero di ripristinare le relazioni diplomatiche, interrotte dal 1961. Un ruolo fondamentale, per loro stessa ammissione, giocò la Santa Sede attraverso l’incaricato pontificio, il cardinale Jaime Ortega y Alamino, che fu arcivescovo di San Cristóbal de la Habana dal 1981 al 2016. Lo stesso prelato ricostruisce ora l’intera vicenda nel volume Dialogo a Cuba, da poco pubblicato dalle edizioni San Paolo (pp 107, euro 12). Bussola della posizione vaticana fu un orientamento di Benedetto XVI, ripreso dal suo successore: «Il dialogo è l’unica strada; il compito della Chiesa non è quello di cambiare i governi, ma di penetrare con il Vangelo nel cuore degli uomini» (p. 30). Il suo successore, che non va immaginato «come un fiore esotico in un giardino tradizionale» (p. 32), proseguì su questa linea instaurando un rapporto personale fra i due presidenti, su richiesta dei quali intervenne nella negoziazione per uno scambio di prigionieri: bisogna «fare in modo che questi due s’incontrino dopo cinquant’anni di silenzio» (p. 103). Al cardinale Ortega affidò una lettera personale da consegnare direttamente a Raúl Castro Ruz e Barack Hussein Obama. I colloqui tra i due Paesi da tempo «avvenivano segretamente in Canada» (p. 75); per non destare sospetti il presidente americano chiese al cardinale Theodore Mc Carrick, arcivescovo emerito di Washington, “casualmente” intervenuto ai festeggiamenti cubani per il cinquantesimo di sacerdozio dell’arcivescovo cubano, di farsi consegnare la missiva pontificia. Chiarito che le direttive papali erano altre, si optò allora per una conferenza organizzata ad hoc alla Georgetown University e successiva visita riservata alla Casa Bianca. Naturalmente il processo di distensione e di pace non è mai compiutamente conseguito, tanto che il nuovo presidente Donald J. Trump sembra averlo rimesso in discussione. Questo libro però descrive da “dietro le quinte” il racconto di un importante tratto della storia dei rapporti tra due Stati, ognuno dei quali strategico per la pace nel mondo.

Fabrizio Casazza

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