Strana la Vita – Mi-To Olimpiadi

E dopo tanto chiacchierio (e qualche mal di pancia dovuto a lotte intestine) l’Amministrazione torinese, sindaca Appendino in primis, ha deciso di presentare la lettera di manifestazione di interesse per le Olimpiadi invernali del 2026. Questa non è proprio una candidatura a tutti gli effetti, quanto più la volontà di prendere in considerazione la fattibilità del progetto in termini di costi, strutture e ambiente da sostenere. La sindaca quindi ha consegnato al Coni la suddetta lettera trovando però la cassetta postale dello stesso Coni già piena. Infatti il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in silenzio a gennaio di quest’anno, aveva già depositato la propria manifestazione di interesse. A questo punto sembra che l’attenzione di entrambe le città per l’evento del 2026 si faccia più marcato. C’è chi, come Torino, rivendica una passata esperienza riguardo a tali eventi, e quindi la possibilità di riesumare o forse disseppellire trampolini e dismesse piste per il bob; e chi, come Milano, proprio per queste ragioni pensa sia più opportuno ripresentare il tutto a Bormio, tenendo magari in considerazione qualche rudere piemontese della passata edizione 2006. Verrebbe quasi da pensare che si possa fare un accordo, ipotizzando che i due comuni uniscano le forze, andando così a soddisfare i criteri che il Cio ha imposto: olimpiadi a basso costo, basso impatto ambientale e riutilizzo di strutture già esistenti. Sembra però che Torino non voglia avere un ruolo periferico rispetto ai giochi olimpici. Ruolo che tra l’altro la candidatura di Milano aveva già in qualche modo preso in considerazione, citando nella propria presentazione le strutture di Cesana e Pragelato come possibili piste recuperabili. Anche questa volta l’asse Mi-To sembra traballare e scricchiolare sotto il peso dei tanti ambiziosi progetti che da tempo si fanno. Adesso però tutto si ferma in attesa del nuovo governo, al quale spetterà l’ardua decisione di chi e come avrà l’onore di rappresentare l’Italia ai Giochi olimpici invernali del 2026. Sperando, ovviamente, che per quella data ci sia un governo.

Andrea Allegra