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Ricordi dalla “Milano Anni 60”

A un’ora da qui

A Palazzo Morando una mostra che ci riporta indietro nel tempo

A Palazzo Morando, in via Sant’Andrea 6 a Milano, prosegue il percorso espositivo dedicato alla città lombarda con l’appuntamento “Milano Anni 60, un decennio irripetibile”. Oggetti di design, fotografie, riviste, arredi e manifesti faranno rivivere l’atmosfera che ha avvolto Milano e i suoi abitanti per un decennio. La mostra segue alle cinque precedenti che hanno rivisitato Milano sotto diversi aspetti: storici, sociali e urbanistici. Gli Anni 60 hanno rappresentato un passaggio temporale importantissimo: Milano ha saputo interpretare quel decennio in maniera completa, sviluppando al meglio ogni suo settore, facendo di sé un esempio trainante per l’intero Paese. In primis, lo sviluppo urbano della città e le periferie: la costruzione di palazzi quali il Pirellone, le torri Galfa e Velasca; la nascita di quartieri come la Comasina, Quarto Oggiaro, Gratosoglio, Gallaratese e Olmi. A seguire, la linea Rossa della prima linea di Metropolitana posata per congiungere queste nuove realtà residenziali al centro città.

 

E poi il design che vede i nomi di grandi professionisti del settore: Marco Zanuso, Bruno Munari, Vico Magistretti, Achille Castiglioni e tanti altri. Milano cambia, si ridisegna e si arricchisce culturalmente ospitando per prima i grandi interpreti del jazz mondiale. Chet Baker, Gerry Mulligan, Duke Ellington, Thelonius Monk frequentavano assiduamente i palchi di Milano. Per ascoltare Billie Holiday bastava andare al teatro Smeraldo di piazza XXV aprile (ora sede di Eataly); per i Beatles al velodromo Vigorelli, e al Palalido per i Rolling Stones. Per vedere Jimi Hendrix si andava al Piper (ora Old Fashion), quando non si esibivano Jannacci, Gaber o Celentano. Arrivando alla fine degli Anni 60, Milano subisce le contestazioni studentesche nate oltre oceano: le piazze si riempiono di cortei e le università Statale e Cattolica vengono occupate. Le fabbriche si fermano per gli scioperi e i picchetti. Alla fine, il 12 dicembre del 1969, la strage di piazza Fontana: Milano si ferma, ferita e insanguinata, come testimoniano le ultime foto della mostra: quelle dei funerali. L’entusiasmo della crescita è finito: la città ha perso la sua innocenza.

Andrea Allegra

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