Home / Alessandria / Coronavirus / Adolescenti in quarantena

Adolescenti in quarantena

I consigli del pedagogista Daniele Novara

«Negoziare la gestione tra le quattro mura ma anche leggere, cucinare e coltivare le loro passioni»

Stare in casa fino a data da destinarsi, con il divieto di uscire se non per fare la spesa o necessità inderogabili è una prescrizione in grado di salvarci la vita ma sicuramente molto difficile da “reggere”, sia fisicamente che psicologicamente. Ci sono poi categorie di persone che fanno più fatica di altre. Tra queste possiamo annoverare gli adolescenti, costretti tra le quattro mura a stretto contatto con i familiari in un’età della vita in cui il massimo desiderio è uscire e stare con i pari. Abbiamo chiesto al pedagogista Daniele Novara (nella foto), fondatore del Cpp (Centro psicopedagogico di Piacenza) e autore del libro “Organizzati e felici” (Bur parenting) qualche consiglio per i genitori alle prese con la convivenza con gli adolescenti.

Dottor Novara, come spieghiamo a loro, con parole comprensibili, il divieto assoluto di uscire?
«Su questo tipo di messaggio bisogna fare molta attenzione a non creare comunicazioni materne a cui i ragazzi sentono la necessità di sottrarsi e di trovare strategie per eludere. Bisogna aver ben chiaro che non è una questione che riguarda l’obbedienza ai genitori, non è una richiesta specifica di mamma e papà, perché questo attiverebbe la classica resistenza adolescenziale alle figure di riferimento. Va spiegato che si tratta di una disposizione oggettiva, come quella di non bere fino ai 18 anni, una norma che protegge la persona e gli altri ed è qualcosa di oggettivamente inderogabile. La cosa che mi preme è che non passi una comunicazione in cui l’adolescente possa pensare che suo padre e sua madre stanno chiedendo un sacrificio proprio a lui, è la situazione di pandemia mondiale che necessita di comportamenti adeguati. È uguale a non poter andare a sciare in bikini, un qualcosa di oggettivo che riguarda la sopravvivenza».

Come convivere tra le quattro mura di casa in un’età in cui vorrebbero distanziarsi?
«L’adolescenza è l’età dell’allontanamento ma anche del pensiero opportunistico. I ragazzi sanno di non essere autonomi ma vorrebbero evitare fin da subito di dipendere dai genitori, per questo devono agire in modo opportunistico. Lo stare in casa è assolutamente odioso per un adolescente, ma in questa specifica contingenza storica il pensiero opportunistico lo porta ad accettare la situazione come ineluttabile. I ragazzi sanno perfettamente di non avere alternative e di doversi necessariamente attenere alle indicazioni, perché calcolano che in prospettiva avranno dei benefici. Se la pandemia trova una soluzione, si potrà andare presto al parco con gli amici, ritornare a fare la vita di prima. I genitori non devono fare esortazioni, “spiegoni” o appelli: i ragazzi hanno capito perfettamente di cosa si tratta. Anche se per loro è faticosissimo accettare lo status quo. Piuttosto quello che si può fare è negoziare le nuove regole di convivenza e il nuovo ménage familiare».

Cosa dobbiamo negoziare quindi per cercare di rasserenare l’ambiente?
«Praticamente tutto: si negozia l’organizzazione della giornata, l’utilizzo dei dispositivi tecnologici, chi porta fuori la spazzatura e per quanto tempo si può stare fuori con il cane. L’importante è non imporre nulla ma negoziare, ed è un’attività di cui è bene che si occupi il padre. Nel pratico possiamo aiutare i ragazzi a coltivare i loro interessi: far trovare in casa dei buoni libri, suggerire di imparare a suonare con videolezioni online, insegnare a cucinare. Un’altra bella attività da fare tutti insieme è tirare fuori le foto dai cassetti e fare un bell’archivio fotografico familiare (consentendo di pubblicarne qualcuna sui social)».

Come gestire gli “attacchi” d’ira?
«Va tenuto conto che sono inevitabili: stare rinchiusi nello stesso luogo aumenta le occasioni di scontro. L’importante è non prendere alla lettera tutto quello che viene detto: “Vi odio, darei qualsiasi cosa per uscire da qui” non va preso parola per parola. Bisogna mettere in campo tanta capacità di gestire la distanza emotiva e non immedesimarsi negli stati d’animo altalenanti dei figli».

Zelia Pastore

Leggi anche:

Check Also

Ripartono le vaccinazioni per gli over 60

Covid I calendari di apertura sono stati potenziati in tutti i centri vaccinali dell’Asl Al …

%d