L’assemblea delle società di Serie C è stata spostata al 7 maggio
In fondo è cambiato poco, quasi nulla (leggi anche Serie C, tra caos e polemiche). Il passaggio alla tanto annunciata Fase 2, quella «di convivenza con il virus», non comporterà grandi cambiamenti nella nostra vita. Certo, alcuni settori ripartiranno, ma la sensazione è che la strada per il ritorno alla normalità sia ancora lunghissima. Paralizzato, ovviamente, anche il mondo dello sport, in bilico tra chi vuole a tutti i costi ripartire e chi continua a pensare che farlo in queste condizioni sia impossibile.
Il nuovo decreto prevede la ripresa degli allenamenti individuali il 4 maggio, mentre per quelli di squadra si dovranno aspettare due settimane in più, fino al 18. Il presidente Conte – in conferenza stampa – ha spiegato come il ministro Spadafora (nella foto) si confronterà con gli esperti del comitato tecnico scientifico e con tutte le componenti del “sistema calcio” per trovare un percorso per la ripresa e per valutare se ci saranno le condizioni per consentire la conclusione dei campionati.
Un’ipotesi che sarebbe allo studio solo per la Serie A, l’unica in grado di potersi permettere, dal punto di vista organizzativo ed economico, le misure previste dal protocollo messo a punto dalla commissione medica della Figc e ritenute, peraltro, non ancora sufficienti dal governo: dal momento che l’Uefa ha fissato al 2 agosto il termine massimo per la conclusione dei tornei, l’ipotesi sarebbe quella di una ripartenza a giugno, ma permangono da parte del ministro dubbi e perplessità.
Mondo completamente diverso quello della Lega Pro, dove da tempo l’intenzione, chiara, è quella di sospendere la stagione. L’assemblea delle società, già convocata per il 4, è stata posticipata al 7 maggio.
All’ordine del giorno esame e discussione delle proposte di modifica al Codice di Autoregolamentazione ed esame delle proposte da sottoporre al Consiglio Federale affinché, con una, venga disposta la definitiva sospensione del Campionato Serie C della stagione sportiva 2019/2020 e, con l’altra, siano individuati i criteri per la promozione in Serie B delle quattro società di Lega Pro e il blocco delle retrocessioni.
Marina Feola