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Sulle tracce di “Riverdale”

“Relax e tv” di Libero Pastore

Stare a casa mentre fuori fiorisce la primavera è qualcosa a cui tutti noi stiamo faticosamente facendo l’abitudine in questo insolito 2020. Ma la quarantena non deve per forza essere un susseguirsi di tempi morti, e in questo ci vengono in aiuto serie tv e format di intrattenimento digitali.

Questa rubrica nasce con lo scopo di recensire e consigliare cose che vale la pena vedere, nascoste in giro per il web e nei cataloghi di Netflix e Amazon Prime. Oggi parliamo di “Riverdale”, serie americana le cui prime tre stagioni sono disponibili su Netflix.

Riverdale è una serie adolescenziale a tinte gialle che segue le vicende di quattro liceali: Betty, Veronica, Archie e Jughead. La miccia che dà il via a tutta la storia è l’omicidio di Jason Blossom, giovane rampollo erede della famiglia più ricca del paese. La morte di Jason strappa il velo di ipocrisia sotto il quale la cittadina immaginaria di Riverdale si nasconde da decenni. Quella che sembra una comunità modello, nella quale nessuno farebbe mai del male al prossimo, si rivela pian piano per quello che è: un pozzo senza fondo di segreti terribili, sui quali si fonda una pace precaria tra le famiglie fondatrici.

Ma l’indagine per l’omicidio di Jason è solo un espediente narrativo: la serie affronta, solo nel corso della prima stagione, tematiche come la pressione sociale, la lotta di classe e lo scontro generazionale tra genitori e adolescenti della “generazione Z” alle prese con le scoperte tipiche dell’età. Nel trattare queste tematiche non semplici, Riverdale mantiene comunque un tono per la maggior parte del tempo leggero e intrattenevole.

Nonostante i personaggi principali siano costruiti su degli stereotipi (la ragazza della porta accanto, il tenebroso dal cuore d’oro, la figlia di papà…), Riverdale con il passare delle puntate riesce a stupire per la caratterizzazione sorprendente delle loro personalità, andando oltre i luoghi comuni e raccontando la nuova generazione di adolescenti americani in maniera originale. Unendo le forze i ragazzi riescono non solo a scoprire la verità sull’omicidio di Jason ma anche a sconfiggere l’odio che dilania la loro città, lanciando ai loro genitori e allo spettatore un messaggio di solidarietà ed empatia, particolarmente significativo di questi tempi.

Da segnalare anche un comparto tecnico raffinato e studiato nei minimi dettagli, con un uso dei colori e delle luci di altissimo livello. In conclusione: Riverdale è una serie leggera e godibile, ideale per il binge-watching in questi tempi di quarantena forzata.

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