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Le motivazioni della denatalità sono solo economiche?

“Fede e medicina” di Franco Rotundi

Il problema demografico è tuttora, anche da prima della pandemia, il principale della nostra amata Nazione. Profonde ragioni di ordine sociologico, politico e culturale hanno portato l’Italia, nel corso degli ultimi 50 anni a essere il paese a più basso indice di natalità in Europa e tra i più bassi nel mondo intero. Per noi uomini di fede il fatto potrebbe stridere subito ed ancor di più, pensando che a Roma c’è da 2000 anni il centro della cristianità, il Papa, la tomba di Pietro, e da sempre la cristianità è testimone e difesa della Vita.

Noi uomini di Medicina e di fede possiamo fare la nostra parte? Certamente l’evoluzione, la percezione della società basata sulla famiglia, naturale ed ideale culla della Vita, è cambiata molto nell’ultimo secolo; ancora prima anche la percezione e la evoluzione della sessualità, intesa come più intimo e completo rapporto fra persone, ordinata e aperta alla Vita, specie tra i giovani, sono profondamente mutate. La cosiddetta “liberazione sessuale”, partendo da falsi nobili intenti come destituire la sessualità da moralismi e gabbie sociali eccessivi, ha portato in molti casi alla concezione del sesso come puro divertimento e soddisfazione personale e individuale, se non a vera e propria mercificazione.

Riforme come il diritto al divorzio e soprattutto all’aborto hanno vieppiù indebolito il contesto sociale e morale della famiglia e del progetto procreativo. Situazioni come la convivenza al di fuori del matrimonio, fino a pochi anni fa, anche dal punto di vista sociale, considerate deboli e inaccettabili, oggi diventano quasi la regola, addirittura promosse proprio da una cultura del “pensiero debole” o “liquido” che dir si voglia. Il risultato è che la convivenza è, come risultato, assolutamente più “sterile delle unioni stabili.

I “conviventi” ancorché giovani, si sentono inevitabilmente precari, provvisori e quindi non realizzano il progetto più grande. Si dice quasi alla nausea che le motivazioni della denatalità sono economiche: in parte è vero, ma basta ricordare che molti più bimbi di oggi vennero concepiti sotto le bombe, o con le macerie di una guerra e di una Italia poverissima, solo con una grande Speranza.

Di più: senza volere tornare alle natalità di allora, basterebbe che non i poveri, ma i ricchi di oggi, certamente di più, avessero figli: neanche loro li accettano, le priorità sono il sesso e il divertimento. Non serve “educazione sessuale”, ma educazione: ai valori, al rispetto, alla famiglia, alla Vita.

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