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Giustizia e magistrature ai Martedì di Quaresima

Martedì di Quaresima

Martedì 5 aprile si è tenuto l’ultimo incontro dei Martedì di Quaresima proposti dalla Diocesi di Alessandria, in collaborazione con il Centro di cultura dell’Università Cattolica e il Movimento ecclesiale di impegno culturale di Alessandria.

Alla presenza del nostro Vescovo, del Prefetto Francesco Zito, del Questore Sergio Molino, del Procuratore della Repubblica Enrico Cieri, del Presidente del Tribunale Antonio Marozzo e di un numeroso pubblico, è stato ospite della serata il professor Renato Balduzzi, sul tema “Giustizia e magistrature: come riprendere fiducia“. In dialogo con i presenti e con Andrea Antonuccio, direttore della nostra Voce Alessandrina, le questioni affrontate hanno spaziato tra i temi più diversi, come quello della giustizia riparativa o la necessità di una migliore preparazione, non solo giuridica, per le nuove generazioni.

La serata è partita dalla questione della fiducia dei cittadini nei confronti dei giudici e la centralità dell’indipendenza dei magistrati come requisito fondamentale. Certamente l’indipendenza dei giudici è una garanzia per tutti i cittadini e soltanto essendo indipendenti i giudici possono essere anche imparziali. Se dunque in qualche modo la magistratura va concepita come al di sopra e al di fuori della altre realtà pubbliche, deve tuttavia essere capace di rimanere vicina alla gente, come ricordava Oscar Luigi Scalfaro, Presidente della Repubblica e prima magistrato, per sentire le fatiche e le esigenze del popolo in cui nome si parla e si decide.

In Italia, ha ricordato Balduzzi, le molte e diverse magistrature hanno spesso vissuto una tentazione piuttosto comune, ovvero quella dell’esercizio del potere, con il rischio per i cittadini di percepire la giustizia come una casta o un potere odioso. Al contrario, poiché essa è amministrata nel nome del popolo, dovrebbe concepirsi piuttosto come un servizio e una vocazione. Nel ricordo di alcuni grandi giudici italiani, come il beato Rosario Livatino o come Falcone e Borsellino, insieme a molti altri sconosciuti servi dello Stato, è possibile ancora avere fiducia nella magistratura.

Le conclusioni della serata sono state poi affidate al Vescovo, che si è soffermato sulla nascita del Tribunale ecclesiastico diocesano, voluto da papa Francesco proprio per esprimere la prossimità della Chiesa alle persone. Monsignor Gallese ha infine ricordato come sentire le parole “legge”, “giustizia”, “perdono”, proprio in Quaresima, ricorda a tutti il grande evento del perdono di Dio, che è la Pasqua, ed ha augurato a tutta la comunità alessandrina di poter sperimentare nel profondo il dono della misericordia.

Don Stefano Tessaglia
assistente spirituale Meic Alessandria

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