Sabato alle 14 al “Tardini” la penultima giornata di B
Ha ragione Moreno Longo (in foto qui sotto), quando dice che c’era chi dava già per scontata la conquista dei tre punti, vista la mancanza di obiettivi della Reggina. E ha ragione anche quando sostiene che sia un’abitudine tutta italiana, essere inclini a pensare che possano esserci interessi diversi da quelli che invece si decidono sempre e solo sul campo. Che a volte può dare risultati imprevedibili, è vero, ma perché «questo è il calcio»: la Reggina vista lunedì al Moccagatta è in fondo la stessa che pochi giorni prima aveva sconfitto la capolista Lecce e «io – parole ancora del tecnico – non mi aspettavo nulla di diverso dagli ospiti, ma forse un pizzico di fortuna in più per noi».
Già, perché tre legni – una traversa e due pali per la precisione – sono una statistica non felice da mandare in archivio ed è fin troppo semplice sottolineare quanto dopo episodi del genere il rischio sia quello di perdere confidenza e soprattutto morale. «Specie in una partita come questa, dal peso specifico completamente differente proprio come quelle che ci apprestiamo ad affrontare fino alla fine – il prosieguo dell’analisi del mister – È qui che si genera il grande equivoco, perché i nostri avversari hanno avuto una settimana priva di tensioni e con carichi di lavoro bassissimi, mentre noi ci giocavamo tutto. Forse per la prima volta ho visto la squadra tesa prima della partita e ciò comporta inevitabilmente un grande dispendio di energie a livello nervoso. In ogni caso, non dobbiamo dimenticare come tre settimane fa si parlasse di noi come di una squadra a rischio retrocessione diretta e invece sette punti in tre partite ci hanno portato fino a qui. Potevano essere di più? Certo, ma se siamo a giocarci la categoria significa che siamo questi e, più che concentrarci su quello che ci manca, a due giornate dalla fine dobbiamo focalizzare l’attenzione su quanto di meglio possiamo fare e sull’importanza di un punto che potrà essere determinante. Poi, se saremo bravi a salvarci direttamente bene, altrimenti vorrà dire che dovremo vincere i playout».
In una classifica che ha decretato aritmeticamente, dopo quella del Pordenone, la retrocessione del Crotone (a cui non è servito battere la Cremonese in lotta per la promozione in Serie A), i grigi restano quintultimi a quota 33, cinque in più del Vicenza che ha espugnato Como e due in più del Cosenza, che si è imposto in casa con il Pordenone. Resta di tre lunghezze lo svantaggio sulla Spal (36), riuscita ad agguantare in pieno recupero il pareggio in casa del Brescia, passato in vantaggio solo una manciata di minuti prima. Sabato giornata decisiva, con il Vicenza che ospiterà il Lecce, il Cosenza di scena a Pisa e la Spal che riceverà il Frosinone. Grigi, al contrario, impegnati a Parma, con la squadra di Iachini (45) reduce dalla sconfitta di Perugia: al Tardini fischio di inizio alle 14.
Marina Feola
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