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Tentato rapimento in Nigeria: è salvo il missionario padre Brena

Nigeria

Secondo le prime ricostruzioni, il missionario italiano si sarebbe liberato da solo durante il tentativo di rapimento avvenuto domenica 3 luglio, in Nigeria. Si tratta di padre Luigi Brena (nella foto), 64 anni, missionario somasco (Chierici regolari somaschi), che opera a Ogunwenyi, nello Stato di Edo, nel sud della Nigeria.

Questa è la ricostruzione dei fatti secondo padre Michael Oyanoafoh, cancelliere dell’arcidiocesi di Benin city: «Padre Luigi stava guardando la partita di calcio dei ragazzi del villaggio, intorno alle 17, davanti alla Comunità Somasca. All’improvviso alcuni pastori sospetti hanno lanciato un assalto sparando colpi. I ragazzi che giocavano a calcio sono fuggiti impauriti e padre Luigi è stato catturato prima che potesse ripararsi nel suo appartamento. Lo hanno picchiato, hanno usato il machete sulla sua testa e sul suo corpo e trascinato via. Dopo circa mezz’ora di camminata intensa hanno ricominciato a picchiarlo perché stava resistendo, fino al punto di svenire. Lo hanno lasciato lì pensando che fosse morto» le parole di padre Oyanoafoh, in una nota giunta ad AgenSir. «Quando ha ripreso conoscenza è tornato a casa in una pozza di sangue». Così, gli altri religiosi della comunità, che si erano nascosti, lo hanno portato subito all’ospedale.

Sempre al Sir le parole di padre José Antonio Nieto Sepulveda, preposito generale dei Padri somaschi: «Dopo gli spari, lo hanno picchiato e ferito con un coltello, gli hanno tagliato metà orecchio. L’ho sentito, sta bene ed è tranquillo. È una persona molto positiva».

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