Home / Alessandria / Cultura / Chiara Lubich ed Edith Stein: due donne, due epistolari

Chiara Lubich ed Edith Stein: due donne, due epistolari

La Recensione

Due donne, due epistolari: le edizioni Città Nuova pubblicano tre volumi, intitolati appunto Lettere, di due figure femminili di spicco nella storia del Novecento. Si tratta di santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, e della Serva di Dio Chiara (all’anagrafe Silvia) Lubich (nel tondo). La prima fu ebrea agnostica che si convertì al cattolicesimo cent’anni fa, dopo un percorso di ricerca a livello accademico: fu infatti assistente universitaria del celebre filosofo tedesco Husserl. Affascinata dalle opere di santa Teresa di Gesù decise poi di diventare monaca carmelitana scalza ed emise i voti nel 1938 a Colonia. Le persecuzioni naziste la indussero a trasferirsi nei Paesi Bassi ma anche lì la raggiunse la furia del regime. Quando, in risposta alla protesta dei vescovi olandesi, il cancelliere Hitler ordinò l’arresto anche dei cristiani di origine ebraica, Teresa con la sorella, anche lei monaca, venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, ove morì in una camera a gas nel 1942. Fu beatificata nel 1987, canonizzata nel 1998, proclamata compatrona d’Europa nel 1999. Questi due volumi (il 2 e il 4 della serie Scritti biografici), pubblicati da Città Nuova insieme a edizioni Ocd, riportano sia le lettere relative al periodo 1916-1933 (quindi nella fase in cui Stein profuse le sue energie giovanili nell’ambito accademico, convinta che il vero compito della sua vita fosse «il confronto tra la filosofia scolastica e quella moderna», come si legge a p. 240) sia quelle indirizzate all’amico Roman Ingarden.
La seconda autrice, nata nel 1920, trentina, maestra, durante la drammatica esperienza della Seconda guerra mondiale fonda con un gruppo di amiche l’Opera di Maria, più conosciuta come Movimento dei Focolari, con carismi specifici: la comunione di vita, la fraternità universale, l’unità fra i cristiani, la pace tra i popoli.
Morì nel 2008 e le sue esequie vennero celebrate dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Benedetto XVI nella Basilica Papale Ostiense a Roma. È in corso la sua causa di beatificazione per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa, vissuta a volte nelle incomprensioni. Significativo però il fatto che nel 1953 ella potesse scrivere che il Sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Giovanni Battista Montini, il futuro santo papa Paolo VI, «è amico molto di noi» (p. 118): tra persone di Dio ci si capisce.
La presente raccolta, curata da Florence Gillet, si riferisce al periodo 1939-1960. In questi tre volumi traspare mirabilmente che la santità si fonda su un’umanità “normale”, che vive tutte le difficoltà dell’esistenza, come ciascuno di noi. La Chiesa non ha bisogno di fanatici e di invasati ma di persone che, infiammate dell’amore di Cristo, ricevuto nella comunità dei credenti, sostenuti dalla luce e dalla forza dello Spirito Santo, camminino gioiosamente verso la Gerusalemme celeste ove li attende il Padre misericordioso.

Fabrizio Casazza

Check Also

Critica della ragione manageriale (e della consulenza)

La recensione – di Fabrizio Casazza Da Edizioni Messaggero Padova il nuovo libro dell’economista Luigino …

%d