Ma qualcuno ha bisogno di Cristo?

Editoriale

Care lettrici,
cari lettori,
apriamo con una bella intervista al Procuratore della Repubblica di Alessandria, il dottor Enrico Cieri. Sono rimasto colpito dalla sua chiarezza. Si sarebbe potuto trincerare dietro a una sorta di “burocratichese” (era un po’ quello che temevo) e invece è stato preciso e schietto. Mi ha avvicinato ad alcuni “meccanismi” della giustizia, ma anche all’umanità di chi per lavoro si trova a giudicare i propri simili. Un compito che lo stesso Procuratore ha definito «altissimo, quasi inumano»… L’intervista è qui a lato, e ci prepara all’ultimo appuntamento dei Martedì di Quaresima con Margherita Cassano (a pagina 4 c’è il resoconto di Guido Astori sull’incontro di martedì scorso con Rosy Bindi). Sulla copertina di Voce trovate il nostro “Papa in prima”, un pezzo dell’Udienza del mercoledì del Santo Padre. È una delle ultime cose che inseriamo su Voce, prima di andare in tipografia (l’ultima è questo editoriale). Il Papa non sbaglia mai un colpo, è sempre centrato sulla fede, dalla difesa della vita alla testimonianza cristiana. E proprio su questo tema, nell’Udienza, il Pontefice si è pronunciato (parlando a braccio) così: «Ognuno di noi è chiamato a rispondere a tre domande fondamentali, così formulate da Paolo VI: “Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?”. C’è un’armonia». Sull’armonia non so, ma sulla coerenza sono scarso: anch’io, come scriveva San Paolo nella Lettera ai Romani, «non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio». Ecco perché l’ultima domanda del Papa (“Annunci quello che vivi?”) mi interroga: io che cosa vivo? Se l’annuncio passa sempre da una vita vera, io che cosa trasmetto? Le mie opinioni sulla fede? Per questa Santa Pasqua, auguriamoci di incontrare qualcuno che sia veramente innamorato di Cristo. I primi che hanno bisogno dell’annuncio siamo noi, non “quelli fuori”.

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