Centro di cultura università cattolica
Martedì 24 ottobre presso la sala Iris del Collegio universitario Santa Chiara di Alessandria si è svolto il secondo appuntamento della rassegna “Incontri al Santa Chiara”, promossi e organizzati dal Centro di cultura dell’Università Cattolica: non sono conferenze, e nemmeno lezioni, ma, appunto, “incontri” con una persona che voglia e sappia trasmettere la passione per la propria professione, intesa come scelta di vita e come ricerca continua.
Come già nel primo incontro, che ha avuto come ospite il Prefetto di Alessandria, dottoressa Alessandra Vinciguerra, anche il secondo incontro ha registrato una nutrita partecipazione di pubblico e un dibattito assai ricco. Ospite dell’incontro è stato Michele Fontefrancesco, ricercatore di antropologia dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, coordinatore della rete di Antropologia del cibo dell’Associazione europea di antropologia sociale e uno dei principali autori dell’Agenda ambientale globale delle Nazioni Unite. Il titolo della serata, l’Antropologia al tempo dell’Antropocene, è stato interpretato da Fontefrancesco come l’occasione per riflettere sulla sfida del cambiamento. Come spiega il ricercatore, “per molti, l’immagine dell’antropologo è quella di un esploratore in abiti coloniali perso nella giungla.
La disciplina offre molto di più di questa visione stereotipata: l’Antropologia è soprattutto l’arte dell’ascolto delle comunità, delle persone che affrontano i grandi cambiamenti della nostra età. Parlare di Antropocene è parlare di questo momento storico in cui il costo della modernità sottoforma di cambiamento climatico, così come d’inverno demografico nel Nord del Mondo ed esplosione demografica nel Sud.” Seguendo il filo rosso di vent’anni di ricerche tra Italia, Asia e Africa, Fontefrancesco, stimolato da una decina di interventi del pubblico, ha analizzato le principali sfide che a livello globale stanno toccando città e periferie rurali: sfide climatiche, demografiche, economiche che si traducono in abbandono, impoverimento, migrazione.
A fronte di ciò, l’urgenza di trovare soluzioni condivise, che dialoghino con le comunità ed il loro vissuto: “il futuro si costruisce giorno dopo giorno, innovando ma anche riscoprendo e valorizzando le tradizioni ed il senso dei luoghi.” Esempi di come raggiungere questo obiettivo sono illustrati sulle base dei lavori condotti dall’antropologo, tra percorsi di valorizzazione dei prodotti locali, formazione agli operatori e supporto ai processi di imprenditoria e di rigenerazione locale. Prossimo appuntamento martedì 7 novembre ore 21, sempre nella Sala Iris del Collegio Santa Chiara, avendo come ospite Alessandro Provera, ricercatore di diritto penale nell’Università del Piemonte Orientale, sul tema: “Sanzionare non è sempre punire”.
R. B.