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Tribunale ecclesiastico diocesano: l’inaugurazione dell’Anno giudiziario

Don Giovanni Bagnus: «Un momento importante da cui partire per lavorare meglio»

«Un momento importante da cui partire, per lavorare sempre meglio». Commenta così don Giovanni Bagnus, vicario giudiziale del Tribunale della Diocesi di Alessandria, l’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico avvenuta martedì 27 febbraio, nella Sala Iris del Collegio Santa Chiara della nostra città. Un evento significativo, anche per la presenza del decano della Rota Romana, monsignor Alejandro Arellano Cedillo.

Don Giovanni, come è andata l’inaugurazione?

«Le sensazioni sono sicuramente positive. L’iniziativa è andata molto bene, ha risposto un buon numero di persone. Oltre a tutto il personale del Tribunale diocesano, erano presenti alcune autorità civili, tra cui il Prefetto vicario, il presidente del Tribunale di Alessandria, e i rappresentati di Comune, Provincia e Regione. All’inaugurazione hanno partecipato anche alcune autorità importanti e significative per noi: mi riferisco al vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico interdiocesano piemontese, monsignor Signorile, e il vicario giudiziale aggiunto, monsignor Parodi. Dico che sono presenze significative perché, nonostante noi siamo “staccati” dal Tribunale piemontese, la loro presenza è un segno di comunione della Chiesa che è presente in Piemonte. E poi abbiamo avuto l’onore di avere con noi monsignor Alejandro Arellano Cedillo, il decano della Rota Romana, accompagnato da monsignor Pietracatella. Il decano non solo ha tenuto una prolusione di alto profilo, ma si è distinto anche per gli aspetti umani con cui si è posto nei confronti dell’assemblea e dei nostri membri. Prima dell’inaugurazione, nel pomeriggio, è venuto a fare visita al nostro Tribunale diocesano».

Che cosa ha detto nel suo discorso il decano?

«Ha mostrato i principi e ciò che muove l’opera del Tribunale apostolico della Rota Romana. Quegli stessi principi che poi tutti gli altri Tribunali ecclesiastici devono adottare».

Era presente anche il nostro Vescovo.

«Monsignor Gallese è intervenuto a inizio evento e alla conclusione dell’inaugurazione, dimostrando soddisfazione per il lavoro svolto dal Tribunale diocesano in questi anni. E incoraggiandolo a proseguire nella sua missione».

Ci racconti il tuo intervento?

«La mia è stata una breve relazione sulle attività svolte nell’anno 2023, con anche un accenno al lavoro svolto negli anni precedenti, a partire dalla formazione del nostro Tribunale. Sottolineando non solo le cause trattate, ma anche i casi di nullità presentati. E il patrocinio gratuito, che è una novità della riforma del processo matrimoniale canonico. Infine, ho accennato una novità che partirà a brevissimo, in questo mese. Verrà attivato, in collaborazione con il Tribunale, l’ufficio Famiglia diocesano e il Consultorio familiare, un servizio gratuito per l’accompagnamento delle coppie ferite. Un percorso per chi vive un momento di difficoltà, per seguire e condurre a una riconciliazione, a un accompagnamento psicologico, fino ad arrivare eventualmente a presentare la richiesta di nullità».

Per il Tribunale diocesano che valore ha avuto questa inaugurazione?

«È stata una occasione per “ricaricarci” nel nostro ministero, sapendo che la Rota Romana apprezza il nostro lavoro anche se siamo un piccolo Tribunale. Vorrei aggiungere che per il decano della Rota quella di martedì 27 febbraio è stata la prima volta in cui ha presieduto all’inaugurazione dell’Anno giudiziario di un Tribunale diocesano. Questo è un motivo per spronarci a lavorare sempre di più. E sempre meglio».

A.V.

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