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Rinnovamento nello Spirito Santo: «Una giornata di grazia vissuta insieme»

In comunione per la Festa del Ringraziamento:

«Ripartiamo da una relazione profonda con il Signore»

«È stato un bellissimo momento di comunità, per pregare e vivere insieme con la grande famiglia del Rinnovamento nello Spirito Santo». Comincia così, con grande entusiasmo, il racconto di Cosimo Fusaro, coordinatore del Rinnovamento per la Diocesi di Alessandria. È venuto a trovarci in redazione per parlare di quello che è successo nella “Festa del Ringraziamento”, che si è tenuta domenica 10 marzo nella scuola “Angelo Custode” ad Alessandria. Tra i tanti interventi, in quel momento così importante per il Rinnovamento e i suoi aderenti, anche quello del Vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, e del coordinatore regionale RnS Piemonte e Valle d’Aosta, Gioacchino Lo Iacono. «In totale c’erano circa 130 persone: erano presenti famiglie e giovani che hanno testimoniato il loro rapporto con Gesù Padre e Gesù Amore. Ma c’erano anche fratelli e sorelle che hanno vissuto per la prima volta una esperienza con la comunità del Rinnovamento. Proprio loro hanno manifestato gratitudine per aver vissuto insieme questa giornata di grazia» prosegue Cosimo. A cui chiediamo di dirci qualcosa in più.

Raccontaci come è andata la Festa del Ringraziamento.

«È stata una festa per ringraziare e fare memoria dell’avvenimento di 22 anni fa, quando la Cei ha conferito in maniera definitiva lo statuto riconoscendo il Rinnovamento nello Spirito come Movimento Ecclesiale. Abbiamo vissuto questo momento come riconoscenza continua di grazie, poiché l’amore di Dio dura per sempre. Ci siamo riuniti e uniti per dare un valore all’amore: siamo gli innamorati di Dio chiamati nella famiglia del Rinnovamento nello Spirito».

Come si è svolta la giornata?

«Abbiamo iniziato con la preghiera in cui il Signore, attraverso la sua Parola, ci ha chiesto di camminare nella sua luce per essere testimoni veri e credibili. Poi Gioacchino Lo Iacono, che è stato nostro ospite, ha arricchito l’incontro con il suo intervento. Con la sua riflessione abbiamo cercato di capire in quale modo il “fare” possa diventare carne, e possa esserci così il tanto atteso incontro vivo che cambia la vita. Poi, ancora, abbiamo riflettuto su come deve essere la fede quando è carismatica: libera da ogni condizionamento; consapevole e cosciente della chiamata; infusa ed effusa; esperienziale e umile; forte, audace e comunitaria. Nel suo intervento, Gioacchino ha continuato dicendo che sono quattro i pilastri per alimentare questa fede: vita di preghiera, vita sacramentale, vita di servizio e vita di comunità. E noi, popolo di Dio in cammino, dobbiamo essere attenti e trovare il fulcro della bellezza di queste importanti fonti di esortazione».

Continua…

«Abbiamo condiviso il pranzo, un momento fondamentale per stare insieme, vivere nella convivialità e sentirci ancor di più famiglia. Poi c’è stato l’intervento del nostro Vescovo, che era presente insieme con i seminaristi, e si è soffermato sulla Lode. Infine ha celebrato la Santa Messa. Monsignor Gallese ci ha spiegato che la vita cristiana non è un “problemino” di matematica, né di teologia, né una questione morale. Ma la vita cristiana è un’esperienza viva di Dio. E questa esperienza è il fuoco di Dio che rende sacre le cose. Se noi riconosciamo che Dio agisce, la Lode è vero sacrificio. Lo Spirito Santo che agisce nel nostro cuore permette a Dio di far compiere a noi grandi opere nella comunità. Quindi occorre ripartire da una relazione profonda con il Signore che ci dona la capacità di fare comunione e di essere in comunione con tutti».

C’è qualcuno che vuoi ringraziare?

«Ringraziamo le suore che ci hanno accolto e tutti coloro che hanno partecipato. Ringrazio il coordinatore regionale e il Vescovo. Infine ringrazio il Signore per questa meravigliosa storia d’amore con Lui, con i fratelli che mi ha messo accanto e con tutta la Diocesi nella quale mi ha chiamato a servire. Perché in tutto questo riconosco il mio essere figlio amato ed eletto nel suo Nome santo».

Alessandro Venticinque

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