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Valeriano Cresta segretario generale della Consulta diocesana per le aggregazioni laicali

Nominato dal Vescovo al posto di Riccardo Bussone

Valeriano Cresta, volto conosciuto della nostra Diocesi e aderente al movimento dell’Equipe Notre-Dame, è stato nominato per il prossimo triennio segretario generale della Consulta diocesana per le aggregazioni laicali.

«Ho 63 anni, sono sposato con Silvia Delucchi e abbiamo una figlia, Eleonora, che vive e lavora a Milano. Per 11 anni abbiamo diretto l’ufficio della pastorale familiare, nominati da monsignor Giuseppe Versaldi. Abbiamo poi continuato con entusiasmo con monsignor Gallese e cercato di collaborare con gli uffici della Diocesi organizzando varie iniziative: come, per esempio, la “Locanda della Misericordia” e la “Festa degli innamorati”. Dopo questi anni, abbiamo deciso di lasciare spazio a un’altra coppia, passando il testimone a Diego e Larives Lumia» comincia a raccontare il nuovo segretario.

Valeriano, da quanto tempo fai parte del “mondo” delle aggregazioni laicali?

«Subito dopo il nostro matrimonio, nel 1990, abbiamo deciso di entrare a far parte del movimento dell’Equipe Notre-Dame, che lavora principalmente per le coppie. Facevo già parte della consulta a livello direttivo: nell’ultima assemblea bisognava cercare il nuovo Segretario tra una terna di candidati e il Vescovo ha deciso di affidarmi questo incarico, per il prossimo triennio».

Cosa fa il segretario della consulta?

«Il segretario raggruppa l’attività della consulta e presiede il consiglio direttivo, formato ora da cinque persone. I membri sono delegati tra i vari movimenti e gruppi che si ritrovano nella consulta. L’obiettivo è riunire movimenti e associazioni e lavorare per il bene comune: ognuno ha un carisma e tale rimane, non vogliamo prevaricare. Ma cerchiamo di trovare obiettivi comuni, per iniziative legate alla vita della Diocesi».

Cosa significa per te questo incarico?

«Intanto, voglio ringraziare il Vescovo per la fiducia che mi ha accordato, e Riccardo Bussone che mi ha preceduto in questo incarico. Lui ha presieduto la consulta nel periodo difficile del Covid, ma siamo riusciti a incontrarci, anche nei momenti più complicati. Per me è sicuramente importante, anche se ora sono diversamente giovane (sorride), e sono certo che questa esperienza mi aiuterà a crescere nella condivisione. Come consulta ci ritroviamo, indicativamente, tre volte all’anno: una opportunità di miglioramento e arricchimento. È un momento di crescita spirituale e di formazione che mi permettere di condividere e crescere con le realtà che operano nella nostra Diocesi».

Quali saranno i prossimi passi?

«La mia nomina arriva in un momento importante: per la Diocesi ricorrono gli 850 anni e, in contemporanea, c’è il Giubileo, che è iniziato il 24 dicembre con l’apertura della Porta Santa in Vaticano. Come consulta cercheremo di lavorare su questi due aspetti, con iniziative comuni».

Come stanno le aggregazioni laicali?

«Sicuramente sono cresciute in questi anni. È emerso il bisogno di lavorare insieme per obiettivi comuni. A partire dal Giubileo, che il Papa ha definito della speranza. Siamo pellegrini di speranza, portatori e testimoni, siamo un’unica famiglia in Cristo. Siamo tanti movimenti, ognuno con le proprie caratteristiche, ma siamo tutti in cammino. Un cammino di speranza».

Alessandro Venticinque

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