“Il contrappello” di Paolo Massobrio
Nell’articolo pubblicato su Avvenire questa settimana ho parlato delle tante conseguenze del coronavirus: molte fiere in tutta Europa sono state cancellate e Vinitaly a Verona è stato rinviato di un paio di mesi, i Tg registrano ogni giorno picchi d’audience, i partiti usano la tragedia per alimentare i conflitti e Coldiretti invita ad andare in campagna perché la campagna non si ferma. Neppure la vita si ferma, ma questa situazione ci sta mostrando che nell’era della globalizzazione non si può tornare indietro e che tutto è connesso: se un evento viene annullato, le strutture ricettive ne risentono e così tutto l’indotto. L’equilibrio si rompe e tutto il sistema vacilla, mettendo in crisi l’occupazione, facendo aumentare il divario tra ricchi e poveri, generando panico, paure e perfino razzismo. Invece avremmo bisogno di riappropriarci di ciò che la nostra civiltà ha costruito, di statisti in grado di fare politica a livello globale, e non soltanto quando sopraggiunge un’emergenza.