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Suor Germana e la solidarietà

“Il contrappello” di Paolo Massobrio

Nell’articolo pubblicato su Avvenire questa settimana ho parlato delle “ferie forzate” di alcuni ristoratori in tempo di coronavirus, altri si sono inventati la vendita dei piatti take away entro le 18, mentre la grande distribuzione ha triplicato le consegne a domicilio. Eppure in questa situazione in cui è impossibile dominare gli eventi, emergono nuove forme di solidarietà: in alcuni condomini i più giovani si offrono di fare la spesa agli anziani, c’è una maggiore attenzione ai più deboli e si riscoprono i valori della tavola, il rispetto degli orari, l’importanza di un piatto cucinato o di un prodotto di stagione.

Per questo voglio ricordare Martina Consolaro, meglio conosciuta come suor Germana, che è salita in cielo lo scorso sabato. Voglio riportare alcune sue parole da un’intervista che le feci nel 1994:
«In cucina invece occorre starci con gioia, partendo da piatti semplici, poi per amore si impara a essere creativi. […] In più ci si regala del tempo per stare insieme. […] Consiglio l’utilizzo dei prodotti tipici “locali” e “stagionali”: fanno capire meglio il progetto di Dio sul mondo».

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