“Laudato si'” di Zelia Pastore
Nell’aprile funestato dalla pandemia facciamo di tutto per non perderci d’animo. Oltre a pregare e riflettere sul senso della vita, uno stratagemma che stiamo testando con buoni risultati è quello di cucinare con cura per chi si trova a fare la quarantena con noi. È quello che succede ai ragazzi del Collegio Santa Chiara, tra cui c’è Ilaria. Studentessa di chimica, 20 anni, è nata in Piemonte ma dentro di lei batte un cuore sardo: i suoi genitori vengono da questa splendida isola, come sarda è anche la ricetta che ci propone, l’orgoglio di zia Angela che la cucina per lei ogni volta che la va a trovare.
Gnocchetti alla malloreddus – Procedimento:
- Per preparare i malloreddus per 4 persone, metto in un tegame un po’ d’olio extravergine d’oliva in modo tale da coprirne il fondo: accendo e lascio riscaldare.
- Spello una salsiccia e la metto nel tegame; sbuccio e trito finemente mezza cipolla e la lascio appassire lentamente insieme alla salsiccia.
- Faccio rosolare la salsiccia e la cipolla per 15 minuti a fuoco vivace e aggiungo un goccio di vino bianco e uno spicchio di aglio (che levo a fine cottura), mescolo e unisco una bottiglia di passata di pomodoro.
- Mescolo e copro con un coperchio, lasciando cuocere per circa un’ora.
- Quando il sugo sarà pronto, cuocio gli gnocchetti sardi (grammi? Quanto ti dice il cuore) in abbondante acqua bollente e abbastanza salata (a noi sardi piacciono le cose ben saporite).
- Scolo i malloreddus dopo 13 minuti e li unisco al sugo direttamente in padella.
- Manteco bene e per amalgamare tutti gli ingredienti aggiungo una bella spolverata di pecorino sardo.
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