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Il Male ingiusto e il latte fresco in frigo

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

avete tra le mani un numero di Voce ricco di notizie sulla Chiesa universale e sulla nostra diocesi, insieme con diversi approfondimenti legati alla fede e alla realtà che ci circonda. In apertura leggerete l’intervista al nostro vescovo, che ci presenta la sua nuova Lettera pastorale “L’amore dell’Agnello”.

Non si tratta di un breve trattato sull’Apocalisse (che ben sappiamo essere il “punto” su cui monsignor Gallese insiste almeno da un anno a questa parte), né di una speculazione intellettuale per pochi eletti. Nelle pagine dell’Apocalisse, come si può cogliere leggendo la Lettera pastorale, è rivelato (“apokálypsis”, dal greco, significa infatti “rivelazione”) il senso della Storia e il significato del Male nel mondo: «Se Dio esiste, come fa a permettere tutte queste disgrazie?».

Me lo sono chiesto, e credo di non essere stato l’unico, quando è arrivata la notizia del sacerdote di Como, don Roberto Malgesini, accoltellato a morte da un senzatetto nei pressi della parrocchia in cui viveva. Che senso ha una simile ingiustizia? Come fa il Signore a permettere che un suo discepolo, uno che dà da mangiare agli affamati in nome di Cristo, venga trattato in questo modo?

Certo, si potrebbe dire che fa tutto parte di un disegno misterioso che noi non possiamo comprendere… ma una formula così basta? Onestamente, non penso che l’Apocalisse e la Lettera pastorale possano rispondere per intero a questa domanda. Ma, altrettanto onestamente, credo che la mia e la nostra ricerca del Vero (e delle Sue motivazioni) passi anche da lì.

Sarebbe un peccato lasciar perdere, pensando di sapere già tutto. O, peggio ancora, chiudere la questione nello sgabuzzino delle cose “pericolose” da non domandarsi. La fede chiede una verifica continua, altrimenti prima o poi scade. Come il latte fresco in frigo.

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