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Mal di gola: usiamo i rimedi naturali

La pediatra Sabrina Camilli

È causato da virus (adenovirus, enterovirus, il virus della mononucleosi, i coronavirus) ma anche da batteri (Streptococco pyogenes) e nel bambino si riconosce perché porta ad una fatica a deglutire, un possibile rifiuto del cibo e al pianto frequente per il fastidio provocato: stiamo parlando del mal di gola, tecnicamente “faringite”. Nella scorsa puntata abbiamo visto che si può curare con degli spray: andiamo oggi a capire come dobbiamo affrontarlo e soprattutto come possiamo evitare che colpisca i nostri bambini.

Dottoressa, ci sono dei rimedi naturali che possono esserci d’aiuto?
«Sì, ho già accennato nel numero scorso al possibile uso della propoli come fitoterapico e che ha proprietà battericida, antinfiammatoria e antivirale. In omeopatia può essere utile l’uso di rimedi quali Belladonna, Phytolacca, Apis oppure Mercurius Solubilis 5CH».

Il Paracetamolo o l’Ibuprofene sono indicati?
«In caso di febbre maggiore ai 38-38.5° e/o se il dolore è molto forte si possono usare il paracetamolo (conosciuto con il nome commerciale di “Tachipirina”) e l’Ibuprofene (noto anche come “Nurofen”). In caso di infezione da Covid è meglio impiegare l’Ibuprofene. Trattandosi di farmaci, vanno sempre utilizzati con cautela e in caso di vera necessità, non con leggerezza. Ovviamente se il pediatra lo ritiene necessario per il sospetto di una forma batterica può essere necessario somministrare l’antibiotico».

Che correlazione c’è tra mal di gola e coronavirus?
«Anche l’infezione da Covid-19 può dare come sintomo il mal di gola. Bisogna tener presente però che questo virus dà sintomi che possono essere tipici anche della tonsillite (per es mal di gola, astenia, febbre, mal di testa) o dell’influenza (rinite, mal di gola, mal di testa o dolori muscolari o addominali) e per questo è difficile fare una diagnosi differenziale senza l’utilizzo del tampone rinofaringeo».

Il mal di gola può colpire anche in estate o è una patologia solo dei mesi freddi?
«Principalmente si presenta nei mesi freddi e nei cambi di stagione».

Come si può prevenire?
«La prevenzione possibile consiste essenzialmente nell’evitare gli sbalzi di temperatura. Quindi è sempre consigliabile spogliare o coprire il bambino a seconda della temperatura dell’ambiente circostante ed evitare le temperature molto basse, se il piccolo non è adeguatamente coperto. So di alcune scuole dove obbligano a fare attività fisica in palestre gelide: sicuramente in queste condizioni i soggetti più fragili si ammaleranno più facilmente. Un’altra buona norma è cambiare aria frequentemente aprendo le finestre (ma non tenendole sempre aperte!) e non sostare a lungo vicino a termosifoni o stufe. Non dimentichiamoci inoltre di fare in modo che i nostri bambini abbiano un’alimentazione sana e completa: sembrano banalità, ma è sempre meglio ribadirle».

Lo scaldacollo può avere un senso?
«Certo, può essere di aiuto: a patto che non faccia sudare il bambino».

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